Juve, 6 nella storia  E Allegri punta il Real

Il tecnico: «Il mio futuro? È Cardiff, andiamo a prenderci la coppa»

TORINO. Juve in delirio per lo scudetto della leggenda, il sesto consecutivo, come mai era riuscito a fare nessuno nella storia del calcio in Italia. Il tricolore numero 33 è stato cucito con un facile 3-0 sul Crotone, il successo che ha dato la certezza aritmetica del primato con 90’ di anticipo sulla fine del campionato. L’uomo da copertina, anche dopo la gara trionfale di ieri, è Massimiliano Allegri. È diventato il Signore delle vittorie leggendarie e adesso che la Champions e il triplete sono nel mirino, anche i tifosi più scettici sembrano essersi estinti. Tutti vogliono che Massimiliano Allegri resti, nonostante le sirene che lo chiamano dall’estero. «Il mio futuro? È Cardiff», sorride il tecnico bianconero, «ad altro non abbiamo tempo a cui pensare in questi giorni. Non ci saranno sorprese, dobbiamo solo incontrarci con la società. E questa volta non ci sarà tanto da cambiare: non arriveranno 8 giocatori nuovi, ma uno o due».
Pure per l’Ad Beppe Marotta sono da escludere colpi di scena: «Siamo contenti di Allegri e saremmo felici di proseguire. Ci incontreremo e la disponibilità è ampia. Il ciclo è ancora aperto e con Allegri dobbiamo conseguire ancora diversi titoli».
In attesa di altri trofei e di un nuovo contratto, Allegri si gode lo scudetto, il terzo alla Juve e il quarto della carriera (il primo con il Milan): «È una vittoria straordinaria che fa parte della storia della Juventus: il sesto scudetto è irripetibile». Un campionato vissuto sempre in vetta, anche se la svolta è arrivata con il 4-2-3-1 varato per la partita con la Lazio in campionato, dopo il ko di Firenze: «In quel periodo la palla rotolava, faceva fatica a muoversi. Dovevo rompere, la squadra aveva raggiunto il massimo secondo me tatticamente e tecnicamente. Ho cambiato dopo la sconfitta di Firenze ma avevamo 4 punti di vantaggio, avevamo un jolly da giocare».
La campagna acquisti estiva ha portato alla corte di Allegri Pjanic, Alves e Higuain. «Il Pipita è il migliore insieme ad altri due o tre al mondo», sottolinea il tecnico livornese, «ha alzato il livello tecnico della squadra».
E aggiunge: «Non è stato comunque facile vincere il campionato, abbiamo giocato tantissime partite e vincere non è mai normale. Sento dire che vinciamo perché siamo nettamente più forti, ma quest’anno Roma e Napoli potrebbero chiudere a 86 e 87 punti: non è mai capitato negli ultimi anni. Per noi era impossibile vincere con quattro, cinque giornate d'anticipo. Ma la squadra è sempre rimasta serena e Roma e Napoli ci hanno spinto a fare sempre meglio e ci hanno preparato per la Champions».
Da ieri pensare a Cardiff non è più vietato: «C’è una consapevolezza diversa da parte della squadra e di tutto l’ambiente, di questo ne sono convinto».
«Ora prendiamoci due-tre giorni di riposo perché ce lo meritiamo, poi bisogna andare a Cardiff e cercare di vincere questa coppa», conclude Allegri, «la scaletta è stata crescente con Coppa Italia e scudetto, ora resta il gradino più importante ma dobbiamo approcciarci con serenità e convinzione, sarà una sfida affascinante, non era facile arrivarci ma siamo già alla seconda finale in due anni e c’è da fare un plauso a tutti. Dentro questo gruppo ci sono sei giocatori che hanno vinto sei scudetti e rimarranno nella storia».
Con la vittoria nel campionato di serie A alla Juventus arriverà anche il tredicesimo francobollo targato Italia. Nel programma filatelico italiano del 2017 è prevista infatti l’emissione a giugno di un francobollo da 0,95 euro per la squadra vincitrice dello scudetto. La Juventus otterrà una celebrazione filatelica anche dalla Repubblica di San Marino.
Antonio La Vedova