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L’Aquila, è fuga: sei giocatori rescindono

Serie D, dopo l’addio del tecnico Morgia lasciano La Vista, Sembroni, Russo, Brenci, Bonvissuto e Zane

L’AQUILA. Vanno via in sei. L'Aquila ha raggiunto l'accordo per la rescissione con i giocatori che avevano chiesto di andare via dopo l'esonero del ds Battisti e le dimissioni del tecnico Morgia. Lasciano la squadra capitan La Vista, il bomber Russo, l'attaccante Bonvissuto, il difensore Sembroni e i centrocampisti Brenci e Zane. Ieri mattina la società ha incontrato i sei giocatori dissidenti, nei confronti dei quali non è stato preso nessun provvedimento punitivo.

Nonostante lo stesso presidente Corrado Chiodi avesse confermato l'ipotesi di punire i giocatori non scesi in campo domenica con il Flaminia per il «pesante e grave danno subito», L'Aquila non agirà per vie legali. La società ha dato il via libera alle rescissioni dei contratti che verranno depositati in Lega nei prossimi giorni. I giocatori rinunceranno a quattro mensilità. Risolto anche il giallo Mallus: il difensore non ha chiesto di andare via, ma è indisponibile per problemi di salute.

La squadra, dopo due giorni di riposo, è tornata ad allenarsi ieri. Il tecnico Battistini dovrà terminare il campionato con un organico ridotto e indebolito. Botta e risposta Chiodi-Battisti. La lite scoppia in tv sul budget a disposizione per la costruzione della squadra. «Abbiamo investito tanto e sforato il budget, spendendo più di 600mila euro», ha detto Chiodi a Rete 8. «Non è assolutamente vero», risponde Battisti, «la cifra che ho sentito è superiore a quella reale. Non voglio alimentare polemiche. Tutto è verificabile nella relazione che ho presentato al Cda il 3 gennaio, dove ho riportato le cifre».

Chiodi ha spiegato anche i motivi dell'esonero di Battisti. «Non c'era più il collante tra lui, la squadra e la dirigenza. Sono rimasto deluso per un episodio avvenuto nello spogliatoio: Battisti ha detto che io ho strumentalizzato alcune richieste dei giocatori che dicevano che mancava l'acqua nelle borracce, che non c'erano i calzini, che non si sapeva come pagare le bollette e che le trasferte erano un disastro».

Il futuro societario. «Il mio ciclo è finito e metto a disposizione le quote», ha detto Chiodi, dopo la riunione con i soci. «Abbiamo investito tanto e fatto dell'Aquila una società ambita». Qualcuno si è già fatto avanti. Anzi, più di uno. Ci sarebbero due gruppi interessati a rilevare la maggioranza delle quote societarie. Uno è guidato da Eliseo Iannini, costruttore aquilano ed ex dirigente del sodalizio rossoblù, che nei prossimi giorni incontrerà Chiodi. L'altro è capeggiato da Ugo Mastropietro, gioielliere aquilano ed ex direttore generale dell'Aquila. Quest'ultimo gruppo, però, sembra si sia defilato nelle ultime ore. Chiodi garantirà gli impegni presi fino alla fine della stagione e si è detto disposto a rimanere solo come sponsor.

I tifosi. Domenica, a partire dalle ore 16, nella sala conferenze della Casa del Volontariato (zona Campo di Pile), l'associazione "Supporters' Trust L'Aquila Me'" terrà un'assemblea pubblica, aperta a tutti i sostenitori rossoblù, per discutere della situazione societaria dell'Aquila.

Infine, il giudice sportivo ha inflitto un'ammenda di 800 euro alla società perché domenica, al termine della partita, circa 80 tifosi, per aver contestato la squadra, hanno costretto i giocatori e gli ufficiali di gara a rimanere negli spogliatoi per circa 30 minuti.

Giammarco Giardini

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