serie d

L'Aquila batte Rieti: ora la vetta è a meno 3

Un gol di Russo decide la supersfida al secondo tempo, e domenica arriva l'Arzachena

L’AQUILA. Un gol da...Nazionale rilancia L’Aquila, a meno tre dalla vetta della classifica.

Un tocco d’azzurro in una città troppo spesso costretta dagli eventi a vedere tutto nero, tra scosse di terremoto, nevicate e altre tragedie. La maglietta dell’Italia, consegnata a capitan La Vista dal presidente della Figc Carlo Tavecchio e da quello della Lnd Cosimo Sibilia, spetta di diritto a Nicola Russo. E pazienza che sia quella numero 10, e non la sua 11.

Un capolavoro dell’attaccante esterno rossoblù dopo 6 minuti del secondo tempo regala all’Aquila i tre punti contro la storica rivale Rieti, che nella stagione 1997-98 arrivò un punto indietro e restò tra i dilettanti. Oggi le due contendenti si ritrovano allo stesso punto da cui partirono vent’anni fa. Contro i cugini, stavolta, è più che una partita. E visto che il collante sono le comuni sciagure, che hanno suscitato, e continuano a farlo, azioni di reciproca solidarietà per i territori di Amatrice e dell’Alto Aterno, la voglia di rivalsa passa anche attraverso una partita di calcio. Che si sarebbe dovuta giocare prima, si rammarica a fine gara Morgia, così, forse, può darsi, a Ostia sarebbe andata diversamente, dice lui.

Fatto sta che L’Aquila, seppur a fatica, fa suo il confronto più atteso, che spalanca di nuovo le porte verso il sogno. L’Aquila è quarta, ma la distanza dalla vetta è ora di soli tre punti. L’altra nota positiva è che i rossoblù vincono il loro primo scontro diretto della stagione. E un altro se ne profila domenica, contro i sardi dell’Arzachena coi quali c’è un conto aperto dall’andata.

Morgia dice che non bisogna mettere ansia addosso alla squadra «perché nessuno è in grado di reggerla». Eppure i rossoblù, pur tra tante vicissitudini per gli impegni saltati, gli allenamenti complicati e le sollecitazioni di un ambiente che vuole vincere, reggono bene l’urto con una squadra quadrata come quella reatina, già capolista del girone e tra le più accreditate per il volatone finale. E che sia così lo si vede subito. Gli ospiti non mollano un centimetro, hanno una difesa solida, sono assai reattivi nei duelli di centrocampo – dove Morgia piazza cinque uomini – e vanno più vicini al gol di quanto riesca a fare L’Aquila. Il palo di Bianchi dopo mezz’ora, con la porta spalancata e Salvetti fuori causa, fa capire che non sarà semplice venirne a capo. Eppure la ripresa si apre sotto un segno diverso. Questione di atteggiamento, non che sia cambiato granché. Eppure il vento, una volta tanto, gira a favore. Dai piedi dell’attesissimo Nohman nasce l’assist per Russo, che fa partire un destro che fa esultare tutto lo stadio e strappa gli applausi dei vertici federali. I restanti minuti sono una sofferenza. Il Rieti fa possesso palla, il suo allenatore mette in campo tutti i tiratori scelti, ma Salvetti para sempre facilmente sui ripetuti tentativi. L’Aquila adesso rivede il sogno, ma niente ansia.

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