serie d

L'Aquila, undici gol pensando al Rieti

La squadra rossoblù umilia un Foligno in disarmo: in rete otto giocatori diversi, doppiette di Russo, Nohman e Zane

L’AQUILA. Sarà per quell’ignobile “terremotati”, che qualcuno di quelli in campo aveva ancora nelle orecchie dopo la partita dell’andata. Sarà perché, in quell’occasione, L’Aquila ottenne i primi tre punti della stagione. E adesso, sì, è come ricominciare daccapo nella rincorsa alla vetta. Sarà perché i gol, quando capita, meglio segnarli, ché questi, magari, diviso 11, ne fanno uno a testa, sul groppone degli avversari. E magari, allora, peseranno di meno. Oppure, forse, sarà l’effetto di tutto quel sale sparso sul campo ghiacciato, mossa che avrebbe fatto impallidire il mitico Oronzo Canà che ne versava copioso addosso al suo calciatore Crisantemi per sentirsi dire: «Ma che è? Niente, pióve». Insomma, i rossoblù stavolta non trattano l’avversario coi guanti, che pure in tanti indossano per via del gelo.

La goleada dell’Aquila a un Foligno in disarmo – squadra raffazzonata con età media di 23 anni, completamente diversa da quella dell’andata – apre il dibattito sul cosa fare e cosa non fare quando in campo la differenza è così netta. I rossoblù fanno la scelta – discussa e, per molti, discutibile – di infierire fino all’ultimo. Fino all’uscita con la maglia sulla faccia – a coprire, forse, lacrime di freddo e rabbia insieme – del portiere ospite Iacazzi costretto a raccogliere undici volte il pallone dentro la sua porta. Aspettando il Rieti, la squadra di Morgia si abbuffa di reti. E di speranze. Ovviamente, assicurati 4 gol nel giro di 17 minuti, il pensiero va, per prima cosa, a cercare di non farsi male. E subito dopo al Rieti, antico avversario che torna a incrociare la strada dell’Aquila, stavolta da capolista del girone con tre punti di vantaggio dopo la vittoria sul Monterosi subito scalzato dalla vetta. Domenica prossima si rinnova un duello già visto nella stagione 1997-98, nel girone F del Cnd. L’Aquila sceglie di presentarsi al big-match della stagione con un salutare allenamento, come avrà a dire Morgia negli spogliatoi.

La sfida regala 11 reti, segnate da otto calciatori diversi. E due traverse. Segnano la doppietta Russo (che avrebbe voluto calciare anche il rigore e portarsi a casa il pallone), Zane e Nohman, quest’ultimo particolarmente atteso dal pubblico aquilano dopo l’uscita a vuoto della domenica prima.

Morgia lancia dal primo minuto Mallus e Ranelli, due tra gli ultimi arrivati. Che fosse una gara alla quale tenesse molto lo si evince dalle grida del tecnico, che incita i suoi a far girare il pallone al largo per poi affondare. Molto facile farlo così, non c’è dubbio. Tanto che L’Aquila segna due gol in due minuti, prima con Russo e poi con Pepe. In questo caso gli scivoloni del portiere avversario fanno il resto. Così c’è anche spazio per un gol di Peluso a porta vuota e poi di Minincleri, complice la deviazione di un avversario nella sua porta. Chi crede che L’Aquila a questo punto rallenti è costretto a ricredersi. Al 43’ Ranelli bagna l’esordio con la quinta marcatura aquilana.

La ripresa, dopo Russo, sorride anche a Nohman, che con un gesto liberatorio saluta la prima doppietta dopo un siparietto col compagno (batto io-batti tu) sul dischetto. Due gol in venti minuti per Zane. Poi Valenti. Quindi la rabbia di qualcuno del Foligno, che non le manda a dire. Ma cambia poco.

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