L’Under 21 in ginocchio: la semifinale è a rischio 

Europei, Italia ko con la Repubblica Ceca: Donnarumma non convince Sabato potrebbe non bastare battere la Germania per qualificarsi

ROMA. «Non tutto è compromesso, ma ora si fa complicata». È Gigi Di Biagio, a partita appena finita, a fotografare esattamente il senso della brutta sconfitta dell'Italia contro la Repubblica ceca. Il 3-1 finale è pesante anche in chiave differenza reti. Allontana la semifinale e rimette in gioco i cechi, sconfitti 2-0 all'esordio dalla Germania. E sabato battere quest'ultima potrebbe non bastare. Nel primo tempo, chiuso in svantaggio di un gol, gli azzurrini soffrono il pressing avversario. Nella ripresa mostrano le cose migliori fino al meritato pari di Berardi. Ma a quel punto si disuniscono, subendo il 2-1 su una ripartenza. Il 3-1, un eurogol da fuori area con Donnarumma colpevolmente in ritardo, chiude ogni speranza di recupero. Quattro novità rispetto alla partita con la Danimarca, forse troppi. Ferrari al centro della difesa sostituisce Caldara, fermato da un affaticamento muscolare. A sinistra c'è Calabria al posto di Barreca. A centrocampo spazio a Grassi e Cataldi al posto di Benassi e Gagliardini. L'Italia parte decisa e all'11' Bernardeschi, favorito da un rimpallo su un tiro di Pellegrini, ha l'occasione di battere una sorta di rigore in movimento. La conclusione, indirizzata sotto la traversa, però è centrale e Zima la neutralizza. La Repubblica Ceca passa al 24'. Su un disimpegno azzurro all'indietro Rugani scivola e apre la via a Travnik. Il capitano ceco fa qualche passo e batte Donnarumma, anche in questo caso non impeccabile. Andata in svantaggio, l'Italia mostra qualche limite tattico. La foga di arrivare al pari fa allungare le distanze. Dopo l'intervallo le squadre tornano in campo senza cambi. Ma già al 9' Di Biagio toglie Grassi, un centrocampista, per rinforzare l'attacco con Chiesa. I cechi corrono tanto, triplicando sempre le marcature. Fisicamente sembrano stare meglio. L'Italia però è più determinata e al 25' trova il pari con un colpo di testa di Berardi (ben lanciato da Cataldi), dopo che la prima conclusione era stata deviata dal portiere. Esce Bernardeschi per Gagliardini. È il momento migliore degli azzurri, che sfiorano il vantaggio con un pallonetto di Petagna, alto di un nulla. Ma al 34' un disimpegno errato permette ad Havlik di entrare in area e battere Donnarumma nell'angolino. Di Biagio inserisce Cerri per Cataldi. La rete però è ancora dei cechi: sulla botta da 30 metri di Luftner, Donnarumma non arriva. L'Italia affonda, l'Europeo è già a rischio. E alla fine Di Biagio si assume le responsabilità: «E’ tutta colpa mia, ma ci rifaremo». Sabato c’è la Germania che ieri ha travolto la Danimarca (3-0, gol di Selke, Kempf e Amiri). I tedeschi hanno 6 punti (+5 differenza reti), seguiti dall’Italia e dalla Repubblica Ceca con 3 punti (0 differenza reti), poi la Danimarca a quota 0. In caso di arrivo a pari punti, in base al regolamento, verrebbero considerati: i punti negli scontri diretti, la differenza reti negli scontri diretti e il numero di gol segnati negli scontri diretti. Resta l’opzione ripescaggio, ma passa una sola seconda e il Portogallo, che ha 3 punti, avrà un impegno agevole con la Macedonia.