La Caldora: Cuccureddu resta

Anche l’allenatore contestato: sono antipatico a qualcuno.

PESCARA. Niente da fare. Il Pescara rimane a bocca asciutta anche stavolta. Non sono bastate le strigliate dei tifosi, quelle della società e del direttore generale per far tornare il sole nel bigio stadio Adriatico. Il pareggio questa volta, però, ha gettato nell’occhio del ciclone anche Antonello Cuccureddu, invitato più volte dai tifosi biancazzurri a farsi da parte. “L’allenatore non si tocca” si sono detti i dirigenti prima di lasciare lo stadio. Fiducia incondizionata quindi ad un tecnico finito sulla graticola della tifoseria che ieri ha contestato pesantemente anche la squadra e non solo. «Cuccureddu rimane al suo posto», ha detto la presidente Deborah Caldora. «Mi dispiace tanto per le contestazioni dei tifosi che dovevano essere l’uomo in più in campo.

Io apprezzo gli sforzi della squadra e non me la sento di criticarla, ma in settimana si dovrà lavorare per cercare di capire quali problemi bisogna risolvere. Niente tragedie e piena fiducia a Cuccureddu». E continua sottolineando una cosa: «Abbiamo una squadra normale, credo che si siano create troppe aspettative e bisogna lasciarli lavorare in serenità. Quindi, rimaniamo calmi e non facciamo drammi». E in società sono arrivati i primi sintomi di precaria stabilità, con l’abbandono dell’amministratore delegato Daniele Sebastiani, presente ieri allo stadio. La Caldora, per il momento, non si sbilancia e non svela i motivi della scelta del dirigente che dovrebbe confermare le dimissioni nei prossimi giorni. «Lui ha fatto tanto per questo gruppo e sinceramente il vero motivo non lo conosco», ha detto. «Vedremo nei prossimi giorni se riusciremmo ad aggiustare le cose». Sebastiani e Caldora si incontreranno di nuovo oggi, ma il vero motivo delle dimissioni sarebbe da ricondurre a qualche diversità di vedute con alcuni soci.

Comunque solo la ricapitalizzazione (in programma nell’assemblea convocata per l’11 dicembre) potrà far gettare la maschera ad eventuali giochi dietro le quinte. «La migliore partita delle ultime cinque, che tra l’altro abbiamo giocato anche in dieci per colpa di un’espulsione immeritata». E’ il primo pensiero di Antonello Cuccureddu in sala stampa, che non si sente minimamente colpito dalla contestazione. «La contestazione fa parte del nostro lavoro e l’allenatore è il primo che ci mette la faccia in un gruppo». E poi analizza così la gara: «Giocare in casa con l’uomo in meno non è semplice e rischi anche di perdere. I ragazzi hanno dato tutto in campo.

Verratti? Bisogna dargli tempo, perché non è semplice per un ragazzo così giovane. Con lui bisogna lavorare e poi non ha ancora novanta minuti di autonomia». Questa squadra, però, tira poco in porta. «La squadra in campo fa quello che deve fare e bisogna calcolare che davanti ci sono sempre gli avversari. I problemi li hanno un po’ tutti, anche noi. E dobbiamo risolverli». E quando gli viene girata la domanda, sollevata dalle dichiarazioni della Caldora sulle troppe aspettative create sulla squadra, sbotta stizzito: «Questa è un’ottima squadra che deve entrare nei play off, poi tutto quello che arriverà sarà tutto di guadagnato. Ora dobbiamo rimanere calmi perché i campionati si vincono a marzo. Il calcio è questo. Io faccio il mio lavoro, poi se a qualcuno non sto simpatico a me non interessa. Sono un personaggio scomodo? Sì, credo di esserlo per qualcuno». Chi?