La dura vita in ritiro tra dieta, lavoro e divieti 

Al ritmo di due sedute al giorno fino al 25 luglio. E la sera la fatica sconsiglia la libera uscita in paese

RIVISONDOLI. Poche regole, ma ferree. Niente caffè, nutella, bevande gassate e uova (al mattino), no all’uso del cellulare quando si sta insieme e, soprattutto, massima concentrazione durante le sedute. Il Pescara di Zdenek Zeman prosegue senza sosta la preparazione. Fino al 25 luglio i biancazzurri resteranno a Rivisondoli lavorando senza sosta due volte al giorno, poi il boemo concederà 72 ore di stop con i lavori che riprenderanno a Palena il 29. Sull’altopiano delle Cinquemiglia la sveglia suona presto. Al massimo alle 7,30 i calciatori devono lasciare la camera e fare colazione entro le 8,15. Detto del caffè, per ora totalmente bandito dall’allenatore, i calciatori possono scegliere tra thé, succhi di frutta o yogurt. Poi fette biscottate e marmellate, gallette di riso o cornetti a lievitazione naturale. Le proibizioni di Zeman colpiscono anche la nutella e le uova (sono ammesse solo di sera).

 

Due pulmini trasportano la folta comitiva dall’albergo al campo sportivo. Il primo parte alle 8,30, poi altri due viaggi avanti e indietro e alle 9,15 si inizia a sudare. Al termine del primo allenamento, intorno alle 11,30, la squadra può rifocillarsi con acqua naturale e vari tipi di frutta: albicocche, cocomero, pesche, mele e pere. Il boemo preferisce i prodotti naturali agli integratori. Il pranzo a buffet inizia alle 13 e il menu offre un accettabile ventaglio di scelte. Pasta al pomodoro o in bianco, minestrone, passato di verdure, bresaola, prosciutto crudo, grana, carne bianca e rossa ai ferri o arrosto, verdure crude, grigliate o bollite. Insomma, siamo lontani dal cosiddetto “wash out” totale, la dieta disintossicante a base di sole patate e verdure che anni fa caratterizzava i primi giorni dei ritiri zemaniani. Però sulle quantità il boemo non transige e i più affamati sono costretti a rinunciare all’eventuale bis. Le porzioni sono abbastanza contenute e chi sgarra rischia di essere smascherato dalla bilancia (Zeman pesa spesso i giocatori). Fino alle 15,15 circa Memushaj e compagni si rilassano nelle rispettive camere. Alle 15,30 parte il primo pulmino per riportarli al campo e alle 16,45 prende il via la seconda seduta che termina intorno alle 19-19,15. Verso la fine dei lavori c’è spazio per il discorso alla squadra e per un po’ di fisioterapia. La cena inizia alle 20 e il menu del pranzo viene integrato con altre portate. Ad esempio, finora i biancazzurri hanno mangiato due volte il pesce, in particolare il salmone, ma anche qualche primo gustoso come le tagliatelle ai funghi porcini. Non piatti traboccanti e iperconditi, ma pur sempre sfiziosi. Insomma, un giusto apporto di calorie ai calciatori che dopo cena sono liberi fino alle 22,30. Per il momento, a causa delle fatiche, nessuno se l’è sentita di uscire. Meglio un po’ di televisione, una partita a biliardo o a carte. La strada è ancora lunga, i sacrifici non sono finiti. Stamane si ricomincia…
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