La Tercas Teramo deve ritrovare serenità

L’ennesimo ko allo scadere costringe a guardarsi alle spalle in vista di Caserta e Milano

TERAMO. All’inferno e ritorno e poi di nuovo all’inferno. Si può riassumere così la sconfitta numero 12 in stagione per la Banca Tercas Teramo. Anche il giorno dopo gli stati d’animo sono rabbia e delusione. In 40’, in un colpo solo, si sono viste le doti e i difetti di una squadra che non riesce a rendere per come vorrebbe e per come potrebbe. Stesse qualità, in un senso o nell’altro, che hanno sino a oggi contraddistinto la stagione dei biancorossi. Contro Cantù, abile a sfruttare ogni errore di Teramo, è stata entusiasmante la reazione che ha palesato il grande carattere che ai teramani non è mai mancato.

Grinta, aggressività in difesa e discrete trame di gioco. Così la Banca Tercas ha messo il naso avanti, ma, una volta effettuato il sorpasso, quando la vittoria, sul +7 a poco più di cento secondi dalla sirena finale sembrava ad un passo, ecco il black out che ha rimesso in partita Cantù. Errori dei singoli o no, difesa molto allegra di Jones su Markoishvili autore delle triple per esempio, Diener & compagni, hanno denotato scarsa concentrazione nel momento topico del match quando bastava poco, pochissimo, al contrario, per tornare a festeggiare una vittoria. E invece il 2010 continua nella sua maledizione che ha portato in dote appena 2 vittorie. Una sconfitta arrivata nel giorno in cui i due punti erano fondamentali per respirare un po’.

Ed invece, ora, anche alla luce di un doppio turno esterno da brividi, Caserta sabato e Milano, bisogna iniziare a guardarsi alle spalle. In maniera seria e decisa. Bisogna ritrovare la giusta serenità per riprendere la marcia.

Il periodo tra novembre e fine dicembre ha dimostrato che la Banca Tercas Teramo edizione 2009/2010 ha delle qualità che per adesso sembra aver smarrito. Ritrovarle, il più in fretta possibile, è un dovere per tornare a sorridere e per non correre rischi ulteriori. Una grande mano, per risollevarsi, a capitan Gianluca Lulli&soci, può arrivare dal pubblico. Apprezzabile, sul -17, nel momento di maggiore difficoltà, l’incitamento piovuto dalle tribune che non hanno mai abbandonato i biancorossi. Molto meno apprezzabile, invece, l’atteggiamento dei tifosi della curva che, a fine primo tempo, hanno abbandonato il proprio settore.

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