Inizio arrembante della Scavolini, grande recupero dei padroni di casa e finale deciso da una tripla di Poeta

La Tercas Teramo fa la cosa giusta

Concretezza e cuore per battere Pesaro e conquistare due punti d’oro

TERAMO. Ci hanno messo l’anima, una grande difesa e una determinazione che non li ha abbandonati per tutti i 40 minuti. Questo era stato chiesto ai giocatori della Banca Tercas Teramo e questo hanno fatto. Tolti gli inevitabili errori e qualche calo, il massimo.
Due punti fondamentali, strappati - letteralmente - a una Scavolini Pesaro arrivata al Palascapriano sull’onda della magnifica vittoria con la Virtus Bologna e con 20 punti in classifica. Gli stessi che adesso ha la Banca Tercas: i risultati della giornata non le danno ancora la salvezza matematica, ma adesso manca poco.

Determinati fin dal primo secondo aveva chiesto coach Capobianco, ma l’inizio è tutto di marca pesarese. L’asse play-pivot della Scavolini è micidiale: il piccolo Marques Green sfugge sistematicamente a Poeta e innesca Eric Williams che spadroneggia in post basso. Troppo leggerino Jurak (che però in attacco si fa valere: miglior marcatore teramano nel primo quarto) per dargli veramente fastidio e il centrone americano fa sei punti consecutivi tutti allo stesso modo: ricezione della palla, girata sul piede perno e schiacciata a una mano.

A metà quarto Capobianco cambia le carte in tavola: dentro il più pesante Stanescu per Jurak e dentro anche Bobby Jones che prende in consegna il folletto della Scavolini. Gli effetti si vedranno qualche minuto più tardi, nel secondo quarto, quando, dopo aver subito nei primi secondi una tripla di Flamini che porta Pesaro sul più 10 (16-26), la Banca Tercas fa segnare un parziale di 13-2 e sorpassa gli avversari: 29-28 a cinque minuti dall’intervallo.

Jones, col suo atletismo, da una parte frena il folletto della Scavolini e dall’altra conquista rimbalzi sia in difesa che in attacco; Stanescu prende meglio le misure a Williams (che si alterna col meno efficace Shaw), mentre i tiratori pesaresi (tolto Cvetktovic) sono fuori giri per problemi fisici o perché non è la loro serata: sono questi gli elementi chiave non solo del magnifico secondo quarto del Teramo, ma anche delle frazioni seguenti della partita.

Che dopo l’exploit iniziale di Pesaro e la fulminea rimonta dei padroni di casa va avanti con maggiore equilibrio, anche se Teramo rischia dalla fine del terzo quarto di perdere quasi tutto il settore lunghi gravato di falli. Si va punto a punto e diventa allora un match di nervi fino alla svolta definitiva: a 46 secondi dalla sirena una tripla benedetta di Poeta porta il Teramo sul 65-61 ed è fatta. I residui tentativi di Pesaro vengono vanificati dalla difesa teramana e i tiri liberi di Jones e Diener fissano definitivamente il risultato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA