Lanciano, non fallire: a Como spareggio salvezza

Maragliulo rinfresca la squadra con gli innesti dei giovani Bonazzoli e Vitale

LANCIANO. Pochi ma mirati ritocchi per ricominciare un'altra striscia positiva, e possibilmente portarla oltre la miniserie delle due vittorie che ha inaugurato l'esperienza di Primo Maragliulo sulla panchina della Virtus Lanciano: i rossoneri stasera affrontano il disperato Como per continuare sulla buona strada imboccata con il Bari, e puntano su una formazione simile a quella di tre giorni fa, ma rinfrescata in un paio di reparti. La novità più attesa è l'innesto di Federico Bonazzoli come terminale offensivo al posto di Nicola Ferrari: per il 18enne in prestito dalla Sampdoria sarebbe l'esordio da titolare dopo 67 minuti e 1 gol nelle prime quattro partite con la maglia rossonera. Verso la conferma la linea a tre fra il centravanti e la coppia di mediani, anche se Manuel Milinkovic ha più d'una possibilità di prendere il posto di Gaetano Vastola. Mattia Vitale è pronto per rilevare Armin Bacinovic: a fargli compagnia ci sarà uno tra Manuel Giandonato e Michele Rocca, finora preferito da Maragliulo in quel ruolo. Considerato l'infortunio a Simone Salviato (salta anche la prossima col Brescia), la difesa è la stessa che ha arginato gli assalti del Bari al Biondi. Sono ancora in corso i lavori per portare la squadra dal 4-2-3-1 al 4-3-3 con il quale l'allenatore vuole rimodellare la sua Virtus. I pochi giorni a disposizione dopo l'ultimo impegno non erano abbastanza per fare il salto verso il modulo che Maragliulo predilige. Questa novità potrebbe maturare entro una decina di giorni, a meno che, in caso di necessità, il tecnico non debba adottare uno schieramento più offensivo fin da stasera a gara in corso. Al Sinigaglia, almeno inizialmente, la Virtus non ha intenzione di andare all'assalto: in teoria parte favorita, ma di fronte c'è una formazione che, volente o nolente, dalla classifica è costretta ad attaccare all'arma bianca. Quindi meglio aspettare e tentare di trafiggere in contropiede questo Como che vede già da vicino il baratro della retrocessione, dopo la promozione ai play off nella serie B dove mancava dal 2003-2004. Tra l'altro quella in corso è per i biancoblù la loro peggior prestazione nelle 34 stagioni disputate nel torneo cadetto. Eppure i comaschi sono una delle società più blasonate della categoria: vantano 13 anni di serie A tra il 1949-50 e il 2002-2003, 8 dei quali negli anni '80. A poco è servita ai lariani la serie positiva a cavallo tra dicembre e gennaio, quando hanno riportato 7 risultati utili consecutivi, ma tra questi solo 2 vittorie. Se vogliono sperare di conservare la categoria, nelle 14 partite che mancano devono vincerne almeno la metà: viene da sé che i rossoneri in riva al lago sono attesi da una formazione con l'acqua alla gola e il coltello tra i denti. Rispetto all'andata il Como è cambiato abbastanza: il mercato invernale ha fatto registrare 6 arrivi e 11 partenze, mentre l'allenatore adesso è Gianluca Festa. Ex difensore tra gli altri di Cagliari, Inter e Middlesbrough, e in precedenza sulle panchine di Lumezzane e Cagliari, Festa è alla prima panchina in B: ha preso il posto di Carlo Sabatini dalla 12ª giornata. Da allora tuttavia è cambiato poco o nulla: la squadra è sempre ultima ed è gradualmente peggiorato il distacco dalla zona salvezza, fino alla situazione drammatica di oggi, che vede i lariani desolatamente fanalino di coda a 5 punti dal penultimo posto, 8 dai play out e 10 dalla salvezza diretta. Per tentare l'impresa contro la Virtus, Festa recupera sul filo di lana Daniele Bessa; rientra Abdelkader Ghezzal trequartista dietro le punte Stefano Pettinari e Simone Ganz.

Quest'ultimo è il pericolo numero uno, visto il momento particolarmente felice che attraversa dopo qualche problema di inizio stagione. Ganz è alla seconda stagione col Como, e proprio contro la Virtus all'andata ha giocato la prima partita da titolare: ha segnato 6 delle sue 11 reti stagionali nelle ultime otto partite.

Andrea Rapino

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