Lanciano, Sacilotto e Masini scalpitano

A Reggio Emilia novità a centrocampo e in attacco, fuori Morante?

LANCIANO. La Virtus Lanciano riparte da Reggio Emilia per la nona stagione di fila in Prima divisione (un tempo C1). E’ la seconda con la famiglia Maio al timone della società. Che, su input dell’allenatore, ha deciso di rinnovare la squadra. L’attesa è tutta rivolta a conoscere il suo valore in un girone definito di ferro. Le indicazioni del precampionato non sono state molto attendibili. Ecco perché la prima in Emilia è carica di attenzioni. Tanto più che la Reggiana ha ambizioni di play off, un traguardo tagliato la scorsa stagione nel girone A. Ha cambiato allenatore (Dominissini per Pane) e punta sul 3-4-2-1 con Alessi e Ferrari alle spalle del centravanti Paolo Rossi. Gli assenti sono il difensore Mei, squalificato, e l’attaccante Ingari, infortunato.

Lanciano torna allo stadio Giglio dopo lo 0-0 dell’ultima volta, il 6 gennaio del 2005. Il tecnico Dino Pagliari ha convocato anche il brasiliano Sacilotto e l’attaccante Masini che in precampionato non hanno giocato partite ufficiali con la maglia rossonera. Potrebbe gettarli nella mischia dall’inizio. Il centrocampista (in ballottaggio con Perfetti) al fianco di Di Cecco e l’attaccante in coppia con il capitano Roberto Colussi. Se le indicazioni della vigilia dovessero rivelarsi azzeccate, quindi, in panchina andrebbe Daniele Morante, decisivo nei play out contro la Juve Stabia. Nessuna incertezza sulla linea difensiva: i titolari sono Vastola, Antonioli, Oshadogan e Colombaretti. Tra i pali dovrebbe essere confermato Aridità.

La tifoseria frentana ha organizzato tre pullman per seguire la squadra. Da domani si tornerà a parlare di mercato. La società vuole “sistemare” i i giocatori che non rientrano nei piani dell’allenatore. Dopo la partenza di Vincenti, a Monopoli, restano da “piazzare” Romano, Bolic, Pagliarini e Volpe, oltre al baby Tarquini. Per Bolic sembra essersi rifatto sotto il Melfi (Seconda divisione) che ha già preso il marocchino El Kamch. Ma non c’è l’accordo economico. Da segnalare domenica scorsa, al Biondi, uno striscione in curva per il difensore serbo: “Bolic non si tocca”. (r.c.)