serie b

Lanciano senza paura ma non basta per vincere

Il pareggio a Terni interrompe il filotto negativo di quattro sconfitte, l'allenatore D'Aversa: "Giocando così la salvezza è possibile"

TERNI. Si chiude senza vittorie esterne il 2015 del Lanciano. La squadra di D’Aversa non riesce a infrangere il tabù neanche al “Libero Liberati” di Terni, dove più di un anno fa (era il 13 dicembre 2014) un gol di Mammarella regalò alla Virtus quello che ancora oggi è l’ultimo exploit lontano dal “Guido Biondi”. In vantaggio con Rigione in apertura di ripresa, i frentani si fanno raggiungere quasi subito da Faletti, per poi sprecare il pallone del vantaggio con Piccolo.

La Virtus gioca comunque una buona gara e interrompe il filotto negativo, anche se la classifica è sempre preoccupante. Tre le novità proposte da D’Aversa rispetto alla formazione sconfitta nel derby con il Pescara, una per reparto. In difesa Aquilanti rientra dalla squalifica e si piazza al centro del reparto in sostituzione dell’infortunato Amenta, a centrocampo in cabina di regia rientra Bacinovic al quale fa posto Di Francesco mentre in attacco c’è Di Matteo al posto di Padovan, con Marilungo centravanti nell’ormai collaudato 4-3-2-1.

Nonostante le quattro sconfitte consecutive la Virtus scende in campo senza paura e prova a fare la partita al cospetto di una Ternana ancora scossa dal 4-0 rimediato a Cesena. Dopo un tiro sull’esterno della rete di Falletti (4’), il Lanciano prende in mano le redini del gioco e, dopo una conclusione fuori misura di Piccolo (6’), al 26’ la squadra di D’Aversa si rende pericolosa con Marilungo: l’attaccante raccoglie l’assist di Paghera e, con un destro di controbalzo, impegna Mazzoni.

Se l’attacco inizia a prendere le misure dell’avversario, la difesa non soffre: al 35’ un sinistro da fuori di Avenatti viene murato da Rigione, mentre al 43’ un destro da fuori area di Furlan impegna per la prima volta Casadei.

E nel frattempo Mammarella inizia a scaldare il sinistro, pennellando una punizione che trova la deviazione di testa di Aquilanti (40’) ma che Mazzoni para. Sono le prove generali di un gol che arriva nel secondo tempo, poco dopo che, sempre dalla corsia mancina, Di Cecco trova la testa di Di Matteo la cui torsione è imprecisa. Più preciso l’inserimento di Rigione, che al 5’ legge al meglio una punizione da sinistra di Mammarella (deviata da un difensore locale) e tocca il pallone quel tanto che basta per battere Mazzoni.

Lo 0-1 manda in tilt la Ternana, al punto che Breda in appena dieci minuti si gioca tutti e tre i cambi: il tecnico manda in campo Gondo, Coppola e Grossi al posto di Ceravolo, Zampa e Avenatti, non tutti nelle migliori condizioni fisiche. Da parte sua, trovato il vantaggio D’Aversa manda in campo Padovan al posto di Marilungo, per poi togliere Bacinovic (ammonito) per fare spazio a Di Francesco.

Nonostante le difficoltà dei padroni di casa, il Lanciano non riesce a piazzare il colpo del ko, così la Ternana alla prima occasione riesce a rimettere in equilibrio il risultato: è il 26’ quando Furlan mette in mezzo un cross da sinistra, la difesa respinge un pallone che arriva a Falletti il quale sfugge alla sorveglianza di Di Francesco e Paghera segnando l’1-1.

Incassato il pari, il Lanciano spreca subito l’occasione per tornare in vantaggio: al 28’ Piccolo, in area di rigore, controlla il pallone e lascia partire un sinistro che termina soltanto sull’esterno della rete.

D’Aversa manca in campo anche Crecco al posto di Mammarella ma la partita con il passare dei minuti procede sui binari dell’equilibrio, anche se al 43’ Padovan serve a Di Cecco un pallone che il centrocampista calcia sull’esterno della rete da buona posizione. Nel finale, la Ternana resta in dieci per l’espulsione di Furlan, ma il risultato non cambia più.

E al Lanciano restano un punto e un rammarico. Come ha detto D’Aversa a fine partita, «la Ternana è una squadra che ha obiettivi importanti, con giocatori importanti anche se Ceravolo e Avenatti non erano in buone condizioni» e che «come qualità, vale sicuramente più di noi che peraltro oggi avevamo diversi infortunati e squalificati», ma «vorrei smetterla di ricevere complimenti e incassare qualche punto in più. Giocando come oggi la salvezza è possibile». Forse da Terni è partita una nuova stagione.

Stefano Bucchi

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