Il rigore calciato da Mancuso e respinto dal portiere dell'Ascoli Lanni

PARLA IL DIRETTORE SPORTIVO

Leone: «Ma quale calo, il Pescara non è la Juve» 

Il dirigente: «Nessuno ha detto che dovevamo ammazzare il campionato»

PESCARA. Una sola vittoria nelle ultime cinque gare. Poi due sconfitte e altrettanti pareggi, compreso quello di due giorni fa contro l’Ascoli che ha impedito al Pescara di riprendersi la vetta, seppure in coabitazione con il Palermo. I numeri dicono che il Delfino ha rallentato la corsa, ma il direttore sportivo Luca Leone allontana i venti di crisi.

Luca Leone, direttore sportivo del Pescara
Leone, contro l’Ascoli un’occasione sprecata. Non crede?
«Sì, potevamo fare qualcosa in più, però abbiamo disputato una buona gara creando diverse occasioni da gol. Forse ci è mancata un po’ di cattiveria nel secondo tempo. In particolare nei minuti conclusivi quando non siamo riusciti a sfruttare la superiorità numerica. Mi aspettavo un arrembaggio finale che invece non c’è stato».
Qual è la causa del calo di rendimento?
«La flessione è legata solo ai risultati. In campo non c’è stata nessuna involuzione e non ho visto una squadra in difficoltà. Prima del match con l’Ascoli, fino a pochi minuti dalla fine abbiamo tenuto testa al Palermo, la compagine più forte della serie B, mettendolo in seria difficoltà. Semplicemente era impensabile mantenere il ritmo di inizio stagione. Nessuno ha mai detto che il Pescara doveva ammazzare il campionato, non siamo mica la Juventus...».
Rispetto a qualche settimana fa, il Delfino non le sembra meno ordinato e compatto?
«No. Negli ultimi tempi non ho riscontrato grandi differenze rispetto alle prime giornate. La nostra è una mentalità prettamente offensiva ed è inevitabile concedere qualcosa agli avversari. Non è una novità, finora abbiamo sempre subìto almeno un gol, tranne che nella partita casalinga contro il Foggia, ma i rossoneri hanno fallito un calcio di rigore. Ripeto, dobbiamo migliorare e correggere alcuni aspetti, ma lo sappiamo e non siamo preoccupati. Il ruolino del Pescara nelle prime 13 giornate è senz’altro molto soddisfacente».

L'attaccante biancazzurro Gaetano Monachello
C’è qualche segnale di nervosismo. Ad esempio Monachello non ha gradito il cambio e Pillon lo ha bacchettato.
«È normale essere delusi quando si viene sostituiti. L’importante è che Monachello trasformi la rabbia in energia positiva per fare sempre meglio. Non ho visto bene quello che è successo, ma se Gaetano ha mancato di rispetto all’allenatore e ai compagni è giusto che chieda scusa. Il Pescara viene prima degli interessi personali. È un bravo ragazzo e di sicuro, se ha commesso un errore, saprà farsi perdonare».
Poi ci sono alcuni che vorrebbero maggiore spazio. Melegoni, Crecco, Scognamiglio, Palazzi, Elizalde e via dicendo. Servirebbe un ricorso più robusto al turnover?
«Queste sono scelte che competono all’allenatore che è pagato per decidere e io non devo intromettermi. Pillon allena tutti i giorni i calciatori e sa cosa possono dare durante le partite. In ogni caso, mi sembra che finora abbia preso decisioni corrette, dal momento che siamo secondi in classifica».
Il mercato di gennaio si avvicina e in riva all’Adriatico dovrebbero arrivare un terzino sinistro e un attaccante. Conferma?
«Non è il momento di parlare di trattative. Abbiamo cinque gare da disputare da ora fino al termine del girone di andata. Si tratta di cinque finali che ci diranno dove potremo arrivare. A fine dicembre vedremo dove saremo e tireremo le somme. La rosa è competitiva, perciò in linea di massima stiamo bene così. Poi magari ci sarà qualcuno che non è contento e chiederà di andare a giocare altrove e in tal caso dovrà essere rimpiazzato. Il mercato è imprevedibile, ma, ripeto, è prematuro parlarne».
Servirebbe qualche gol degli esterni offensivi. Marras è una bella sorpresa e Antonucci ha mostrato grandi doti tecniche, ma entrambi sono ancora a secco.
«Siamo molto soddisfatti delle loro prestazioni. Pillon chiede loro grande sacrificio in fase difensiva proprio per aiutare un centrocampo più votato ad offendere. Ed è inevitabile che sotto porta manchi un pizzico di lucidità».
Tra le tante note liete c’è Gravillon che ha fatto progressi straordinari.
«Siamo contenti, però nel calcio non bisogna mai accontentarsi. Lui per primo sa che deve migliorare e potrà farlo solo allenandosi sempre con impegno e costanza».
È vero che l’Inter vanta un diritto di recompra?
«Non c’è nessun accordo ufficiale. Però l’Inter ha una corsia preferenziale nel caso in cui decidessimo di venderlo, visto che i rapporti tra le due società sono ottimi».
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