Migliorini: Chieti, una vittoria per sognare

Il difensore: «Battiamo il Campobasso, poi ai play off può accadere di tutto»

 CHIETI. Vuole subito ringraziare due persone importanti nella sua vita: Eupremio Carruezzo, bandiera della Lucchese ed ancor prima di Barletta, Savona e Cagliari, giusto per essere sintetici, una vita passata sui campi di calcio, ora procuratore di giovani talenti; ed il papà Arnaldo che, per scaramanzia, non ha ancora visto dal vivo una sua partita. Il primo per averlo portato a Chieti, «una cittadina», dice, «deliziosa con un pubblico generoso e competente. Il secondo per aver sempre creduto in me». Marco Migliorini (nella foto), il corazziere veneto entrato nel cuore della curva Volpi («che emozione raccogliere l'abbraccio dei nostri tifosi comunque vada in campo»), si racconta. Alla vigilia della gara col Campobasso l'ex primavera del Chievo Verona, una esperienza importante con la maglia del Brno nel campionato ceco, sprona il suo Chieti «perché», dice il difensore, «non possiamo farci sfuggire un appuntamento così determinante per il nostro futuro».  Migliorini è legato al Chieti con un contratto base, equivalente a quello di apprendista.  A giudicare dal suo rendimento c'è da dire che ha appreso in gran fretta i segreti del buon calcio, ma «ancora devo migliorare nei movimenti, il mio fisico mi aiuta, tuttavia un difensore diventa completo quando è capace di saper leggere ed anticipare le mosse di attaccanti brevilinei e veloci».  Insomma un Migliorini che addirittura vuole migliorare, un gioco di parole che spiega la serietà del buon Miglio. Venti anni compiuti a gennaio, segno zodiacale capricorno, la passione per la musica, le vacanze nella sua Desenzano del Garda, l'amicizia con Anastasi e Pedrocchi, anche loro della pattuglia Chievo approdata al Chieti, l'amore per la famiglia ed ora, spiega Migliorini, anche per la maglia neroverde, «sono colori che si sposano alla perfezione, l'eleganza di questa casacca rispecchia il bel gioco espresso dalla squadra». Poi un moto d'orgoglio per la rivelazione Chieti: «Ragazzi, è vero, c'è chi ha segnato più, ma sfido chiunque a trovare una squadra con degli esterni bravi come Fiore ed Alessandro e con delle alternative valide come le nostre, per noi il concetto di panchina è relativo».  E la difesa? «Quando giochiamo con serenità è difficile superarci, il merito è comunque di Del Pinto ed Amadio che gestiscono in maniera impeccabile la zona nevralgica avanti la linea dei difensori». Un giudizio sull'allenatore Silvio Paolucci. «E' un grande, il suo 4-2-3-1 è un modulo fatto a posta per le nostre caratteristiche».  195 centimetri di altezza, tre gol realizzati contro Vibonese, Fano ed Aprilia e tanta voglia di vincere. A proposito di Aprilia, commenta Migliorini, «per me è la squadra che insieme al Chieti gioca il miglior calcio del girone». Mancano 180 minuti alla fine dei giochi: la previsione di Marco Migliorini? «Si vince col Campobasso, ci si conferma nei play off e poi tutto può succedere, perché non proviamo a sognare».

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