La discussione tra Muntari e l'arbitro Minelli dopo i cori razzisti

Muntari e i cori razzisti: Onu solidale con il calciatore del Pescara

L'Alto commissario ha giudicato la sua reazione «un esempio di lotta al razzismo», mentre il giudice sportivo lo punisce con un giorno di squalifica. La visita del console ghanese

Una giornata di squalifica. Tanto è costata a Sulley Muntari la protesta contro i cori razzisti durante la partita Cagliari-Pescara. Il giudice sportivo non ha fatto sconti al giocatore biancazzurro che domenica si è fermato a parlare con i tifosi visto che l'arbitro non interveniva, e dopo aver discusso con lui è anche uscito fuori dal campo prima della fine della partita. Ma mentre in Italia si squalifica chi è vittima del razzismo, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ràad al-Hussein ha reso omaggio al calciatore ghanese del Pescara ammonito dall'arbitro per essersi lamentato per gli insulti razzisti durante la partita, giudicandolo «un esempio nella lotta al razzismo. È necessario fare di più di fronte alle espressioni di razzismo a livello nazionale o internazionale sui campi di calcio», ha detto Zeid in un incontro a Ginevra con la stampa. Anche il console ghanese in Italia oggi, durante l'allenamento del Pescara, ha raggiunto Poggio degli Ulivi per portare la sua solidarietà a Muntari.

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L'Alto commissario Zeid ha poi citato il caso della partita a Kiev, con tifosi del Dynamo Kiew che indossavano tenute in stile Ku Klux Klan con svastiche: «È profondamente allarmante», ha affermato. L'Onu sostiene ovviamente «la libertà di espressione, ma l'incitamento all'odio e potenzialmente alla violenza è qualcosa a cui si deve prestare attenzione», ha aggiunto. Per Zeid, l'espressione di razzismo negli stadi e nel corso di altri eventi sportivi sembra essere «persistente e richiede una più grande attenzione da parte della Fifa. Il nostro ufficio è in contatto con la Fifa ma non ho personalmente incontrato i vertici. Tra sei settimane circa - ha detto - sarà presente ad un evento calcistico internazionale il cui scopo è anche di »trasmettere il messaggio che il razzismo è una espressione di fanatismo che non deve essere tollerato negli eventi sportivi».

L'uscita di campo polemica di Sulley Muntari ha trovato spazio anche sulla stampa britannica che evidenzia le difficoltà del calcio italiano a combattere il razzismo. In un articolo pubblicato dal Guardian è stato riportato nei dettagli quanto successo a Cagliari: il battibecco del centrocampista del Pescara col pubblico prima, la discussione con il direttore di gara Daniele Minelli poi, fino alla decisione di Muntari di abbandonare il campo. Dopo la cronaca dei fatti, non è mancata la stoccata critica da parte del quotidiano di Londra: «L'Italia fatica a fermare i cori razzisti nei suoi stadi e ci sono stati già numerosi episodi negli ultimi anni». Tra i casi citati anche l'amichevole di Busto Arsizio del Milan durante la quale l'ex Kevin-Prince Boateng aveva scagliato una palla in tribuna per poi lasciare il terreno di gioco in seguito a ripetuti cori razzisti.

Le offese di stampo razzista ricevute da Sulley Muntari da alcuni tifosi sardi durante Cagliari-Pescara hanno avuto una forte eco non solo in Italia. La protesta del giocatore, che ha lasciato il campo per protesta, è stata ripresa dai media internazionali e persino dall'Onu che ha invitato la Fifa a prestare maggiore attenzione al problema del razzismo. E anche in Ghana la notizia ha provocato stupore e reazioni, tant'è che oggi pomeriggio al centro sportivo Poggio degli Ulivi è arrivato Massimiliano Taricone, console ghanese in Italia, per testimoniare la propria vicinanza al centrocampista biancazzurro.