Nicolai, muri da applausi nel tempio del beach volley. E l'Abruzzo punta la sveglia alle 4 di martedì 16

Il gigante ortonese, in coppia con Lupo, nei quarti: in campo nella notte tra il 15 e il 16 agosto (ore 23.00 brasiliane, ore 4.00 italiane). Dai ripescaggi fino al successo nel derby italiano contro Ranghieri-Carambula

ORTONA. A Copacabana c’è più gusto. Vincere il derby azzurro in una delle spiagge in cui il beach volley ha scritto pagine di storia memorabile non ha prezzo. Da qui l’esultanza di Paolo Nicolai, di solito misurato e razionale, dell’altra notte dopo il successo nel derby. «Sono felice. Non tanto per il derby, ma per essere di nuovo ai quarti di finale e avere la possibilità di giocarci il passaggio del turno», le parole a caldo del “gigante di Ortona” che, in coppia con Daniele Lupo, ha riaffermato la legge del più forte, battendo 2-0 (21-12 e 23-21) l’altra coppia azzurra Ranghieri-Carambula.

Non erano i favoriti Nicolai e Lupo, riemersi dai ripescaggi vinti contro una coppia polacca e arrivati al derby della sabbia contro gli altri azzurri che avevano chiuso il proprio girone in testa. E, invece, la superiorità è stata netta: devastante Paolo Nicolai a muro dall’alto dei suoi 205 centimetri, bravo e furbo Daniele Lupo in attacco. E ora il sogno continua. Dopo aver eguagliato il traguardo raggiunto a Londra 2012, i due hanno la possibilità di migliorarsi. Domani sera, alle ore 21, appuntamento all’Arena beach volley di Copacabana, impianto da 12mila spettatori, contro i russi Liamin-Barsuk, che hanno battuto ieri sera i brasiliani Evandro-Pedro. Il sogno continua. Il sogno ovviamente si chiama medaglia, sarebbe la prima volta azzurra. Un sogno che Paolo Nicolai sta condividendo con la “sua” Ortona e con il resto dell’Abruzzo che sta seguendo con simpatia e ammirazione questo “Pennellone” che suda, sgobba e mena fendenti sulla sabbia. Un secchione del beach volley, razionale e poco estroverso, al contrario del compagno Daniele Lupo. La forza di Nicolai sotto rete fa la differenza e così gli avversari battono spesso sul romano in modo tale da evitare di confrontarsi contro i 205 centimetri dell’ortonese.

E nel derby italiano a Rio la precisione in attacco di Lupo ha permesso di valorizzare i punti a muro di Nicolai. I due da anni sono al top in Italia, sono campioni d’Europa in carica e hanno vinto diverse tappe del World Tour. A Ortona è scoppiata la Nicolai-mania, tutti in piedi di sera e di notte davanti alla televisione per seguire le partite del 28enne figlio di una coppia di medici. Che non ha smarrito i legami con le sue radici nonostante il beach volley lo porti spesso in giro per il mondo. Tutti insieme, appassionatamente, ad inseguire il sogno di una medaglia olimpica. Che in Abruzzo manca dal 2004, quando la teatina Fabrizia D’Ottavio è tornata da Atene con la medaglia d’argento al collo grazie al secondo posto nel concorso a squadre della ginnastica ritmica.

A Londra 20102 Nicolai-Lupo erano degli sbarbatelli alla prima avventura olimpica. E il loro cammino fu stoppato ai quarti dagli olandesi Reiner Nummerdor e Rich Schuil. Questa volta no. Sono una delle coppie migliori a livello internazionale. Nel corso degli ultimi quattro anni sono cresciuti – fronteggiando, nel caso di Lupo, anche problemi fisici che l’hanno costretto a fermarsi – e a Rio sono particolarmente attesi all’opera. Il tabellone, va detto, non è proibitivo, almeno fino alla semifinale. Non una passeggiata, per carità, ma il cammino non sembra impossibile per una coppia che sta dando l’impressione di aver avuto qualche problema all’inizio, ma che ora sta carburando.

«Paolo e Daniele hanno reagito da campioni dopo lo spareggio giocato contro i polacchi sul campo secondario dell’arena da Praia di Copacabana che li ha visti passare il turno dei Lucky Looser», il commento di Consuelo Mangifesta, opinionista della Rai, anche lei ortonese come Nicolai. «Hanno giocato un ottavo di finale pressoché perfetto contro gli amici Ranghieri-Carambula. Che hanno provato, soprattutto nel secondo parziale, a minare le loro certezze. Ma Daniele Lupo ha sfoderato una prestazione da campione, giocando un primo parziale perfetto affiancato da Paolo Nicolai che, dal canto suo, ha messo in mostra la sua grande qualità di muro confermandosi uno dei più grandi specialisti al mondo. Solo un passaggio a vuoto nel finale del secondo set che però hanno saputo gestire grazie alla maggiore esperienza. Ora», conclude la Mangifesta, «i quarti, dove tutto diventa difficile, ma Paolo e Daniele hanno lanciato un messaggio forte dimostrando in campo che, se il loro gioco gira, diventa difficile per tutti».

@roccocoletti1

©RIPRODUZIONE RISERVATA