IL MITO DEL BASKET

Obama, l’Islam e la storia: a lezione da Jabbar

Sbarca all’Aurum la leggenda della Nba per l'Oscar Pomilio Blumm Forum: «Il baseball primo amore, ma ero troppo alto e ho iniziato con la pallacanestro»

PESCARA. La storia, il mito, l’icona, il personaggio. Il gigante dagli occhiali bizzarri sbarca a Pescara. Ha segnato un’epoca della palla a spicchi americana. Una leggenda dello sport e del basket: Kareem Abdul-Jabbar. Il gigante buono (218 cm), 70 anni da compiere tra un mese, oggi pomeriggio sarà all’Aurum per un forum organizzato dalla Pomilio Blumm. «Quando ero un ragazzino, il mio primo amore è stato il baseball», racconta il mito del basket; che, con 38.387 punti, è tutt’ora il primo realizzatore nella storia della Nba.

[[(Video) Pescara, in mille applaudono la stella Jabbar]]

Il baseball prima del basket. «Volevo più che altro essere un giocatore di baseball. Ma già dalla scuola elementare ero molto alto. La mia stessa altezza suggeriva di dedicarmi al basket. E anche se non avevo veramente una predisposizione naturale per questo sport: all'inizio, in realtà, non ero molto bravo. L'idea è maturata in me e ha sostituito la passione per il baseball». Jabbar è stata la stella per 15 anni dei Lakers. Negli anni '80, i Los Angeles Lakers crearono un gioco di squadra mai visto prima, dall'altissima spettacolarità e concretezza. Un quintetto dei sogni, che diede vita allo showtime con Earvin "Magic" Johnson, Byron Scott, James Worthy, A.C. Green e, appunto, Kareem Abdul-Jabbar, che si racconta al Centro. «Dopo la scuola, durante il fine settimana, quando i miei amici erano fuori a divertirsi, e avevo una voglia disperata di unirmi a loro, io invece restavo in palestra, a fare tiri al canestro», continua il 69enne di New York. L'ex centro dei Lakers (sei titoli Nba) sarà la star dell'Oscar Pomilio Blumm Forum. L'edizione 2017 della manifestazione è incentrata sul tema "Il Frattempo. Ripartire dal pensiero: tra progettualità e azione".

Il filosofo. «Quando mi hanno chiesto di parlare su questo tema, mi sono subito incuriosito. Tutta la mia vita è stata un susseguirsi di "tempi di mezzo”. L’ex Lakers, che ha anche un passato da allenatore, è uno dei più famosi atleti americani di tutti i tempi, pluripremiato per la sua lunga carriera nell'NBA. Dopo il ritiro dalle competizioni è diventato un autore best-seller e critico culturale, nonché opinionista sui più importanti media americani per molte questioni socialmente rilevanti, quali razza e religione. Laureato e appassionato di storia, per anni ha avuto la rubrica fissa sul Times.

Libri, che passione. «Quando mi sono ritirato avevo 42 anni. Avevo vissuto solo metà della mia vita. Ora cosa succede? Mi chiedevo. Avevo sempre dato la priorità all'apprendimento e all'istruzione: se non fossi diventato un giocatore di basket, avrei fatto l'insegnante di storia. Sapevo che la scrittura doveva far parte della mia vita», e continua. Così ho iniziato a dedicarmi alla scrittura di libri su argomenti che mi affascinano, tra cui la narrativa, sono un grande fan di Sherlock Holmes; ho iniziato a tenere conferenze su questioni che trovo interessanti; a scrivere articoli su quotidiani nazionali come il New York Times e il Washington Post, e riviste, come il Times, in cui posso esprimere le mie idee e sfogarmi un po'».

Islam, politica e cinema. Fin dai tempi della sua conversione all'Islam, nato Ferdinand Lewis Alcindor jr e diventato tale dopo la conversione durante il college, è stato un punto di riferimento anche su temi legati al dialogo interculturale. Nel 2012, su invito dell'allora segretario di stato Hillary Clinton, ha accettato il ruolo di Ambasciatore Culturale Globale degli Stati Uniti. Nel 2016 ha ricevuto la Medaglia Presidenziale della Libertà. Negli Usa è conosciuto anche sul piccolo e grande schermo. Nel 1980 prese parte, nel ruolo del co-pilota Roger Murdock, al film comico L'aereo più pazzo del mondo, ai quali si aggiungono numerose apparizioni in tv e telefilm. Nel 1972 ha iniziato a girare Game of Death di Bruce Lee mai finito per la morte prematura del protagonista; il film poi è stato rimontato con le scene già girate e successivamente inserite anche nel documentario del 2001 Bruce Lee - La leggenda. Ha partecipato ad una puntata dei telefilm Willy, il principe di Bel Air con Willy Smith ed è apparso anche nel dissacrante cartone animato “The Simpons”. Durante la campagna per le primarie americane del Partito Democratico 2008, partecipa al video, Yes We Can, a favore del candidato Barack Obama. Nel 2009 annuncia che gli è stata diagnosticata una rarissima forma di leucemia e il 4 febbraio 2011 ha dichiarato di essere guarito dal male. Gli altri ospiti della manifestazione che ricorda il fondatore della Pomilio Blumm, Oscar - padre di Franco e Massimo - saranno Pietro Montani, filosofo teramano, professore ordinario di estetica all'università "La Sapienza" di Roma, e l'artista angolano-portoghese Delio Jassé. Moderatore dell'incontro (a partire dalle ore 16,45 ) sarà Luca Sofri.

@luigidimarzio

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