CALCIO / SERIE C

Oddo torna a Padova con un solo obiettivo: la serie B

Il tecnico pescarese e il vice Donatelli da oggi alla guida dei biancoscudati (secondi) nel girone A per cercare di vincere i play-off

PADOVA. Il Padova punta di nuovo sul pescarese Massimo Oddo per dare l'assalto alla serie B. L'ex tecnico del Pescara, assieme al suo vice (pescarese) Marcello Donatelli, da oggi è tornato alla guida dei biancoscudati, che hanno esonerato ieri Vincenzo Torrente. Padova secondo e condannato a giocarsi tutto nei play-off, ma partendo tra le favorite. Oddo sarà in carica fino al 30 giugno, ma con un'opzione per il rinnovo che in caso di promozione certamente scatterebbe.

"Ci tengo a dire che sono contento di essere tornato e avere una nuova occasione in questa piazza che conosco - ha detto poco fa in conferenza stampa all'Euganeo - . Sono estremamente contento di essere tornato qui non per essere tornato in panchina, ma perché la fiammella mi si è subito accesa quando il Direttore mi ha chiamato. Ho a disposizione una squadra che conosco, ho visto quasi tutte le partite e penso che sia una squadra con la quale ci si possa divertire e arrivare fino in fondo. I playoff li conoscete e sapete quanti punti interrogativi ci sono ma si possono affrontare al meglio, la voglia da parte mia c’è e proverò a trasmetterla a tutti i ragazzi, è il compito più importante per me".

Più forte questa o la squadra del 2022? "Non credo ci sia un termine di paragone, non sono propenso a pensare al passato. Per me è una squadra forte, è una squadra in linea coi criteri della mia idea di calcio. Ho avuto la possibilità di entrare in corsa in altre squadre e non c’era stata la fiammella per fare bene. Qui invece le motivazioni le sento, sin dalla prima volta che mi ha chiamato il Direttore, sono convinto che potremo fare bene. Oggi c’è una squadra che ho a disposizione, a differenza di due anni fa dove c’era una situazione diversa dopo una sconfitta in finale playoff, il presidente ancora non si era esposto sulla programmazione, c’erano contrasti tra i contratti in essere pesanti. Prima di fare qualsiasi tipo di entrata bisognava mettere a posto questi contrasti e in quel momento non avevo l’entusiasmo di oggi, adesso guardo la squadra e capisco che può vincere. La scelta all’epoca è stata anche una forma di rispetto nei confronti della piazza, c’era grande delusione e non era il momento giusto per continuare".