Per l’Amatori Pescara parte l’avventura col nuovo coach Trullo

PESCARA. Tony Trullo è stato presentato ufficialmente dall'Amatori quale nuovo tecnico per la seconda avventura consecutiva della società pescarese nella DNB. Alla vasta esperienza ed alla professionalità che gli sono riconosciute, la società del presidente D'Onofrio affida la prosecuzione del progetto rivolto alla valorizzazione dei giovani. E Trullo ritorna così con entusiasmo ad allenare a Pescara, dopo svariati anni nei quali, partendo dalla sua Roseto, ha conseguito promozioni e riconoscimenti individuali in varie parti d'Italia. Un contratto di due anni più l'eventualità del terzo che sottolinea la reciproca fiducia creatasi tra tecnico e società. «Ho avuto ottime sensazioni sulla società e sui progetti», esordisce il nuovo coach pescarese, «per esperienza posso dire che tutti parlano di progetti con al centro i giovani, ma poi è difficile trovare una società che ci crede. E l'Amatori penso abbia costruito uno dei migliori vivai della regione, se non il migliore». Una nuova esperienza stimolante, per uno che ha solitamente avuto a disposizione squadre mature con l'obiettivo immediato della vittoria finale. «Cercheremo di migliorare l'undicesimo posto della passata stagione, e lo faremo compatibilmente con l'utilizzo dei giovani, consapevoli di un progetto che potrebbe comportare tempi forse più lunghi per i risultati». Il presidente, Luca D'Onofrio, nella presentazione unitamente al dirigente Carlo Di Fabio, ha sottolineato «i grandi sacrifici che le società sportive debbono affrontare in un periodo di generalizzata crisi economica, sacrifici che affrontiamo al meglio puntando ad una crescita sana e graduale senza rinunciare ai nostri progetti». E a Trullo augura di «non avere paura, di avere coraggio nel mandare avanti i giovani»: un suggerimento ben recepito dal tecnico. «Un obiettivo che condivido con grande entusiasmo al cento per cento», conclude il nuovo coach, «con la speranza di riportare questa società e questa città a livelli ancora più alti, con o senza di me».

Paolo Toro

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