Pescara, comincia l’era Baroni: contratto annuale per l'ex Lanciano

I biancazzurri hanno scelto l'allenatore: ha firmato un contratto annuale con opzione per il rinnovo fino al 2016

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PESCARA. Il dado è tratto. Dopo una lunga riflessione il Pescara ha scelto il suo nuovo condottiero: Marco Baroni, l’ex tecnico del Lanciano che continuerà la sua carriera in Abruzzo. Il 50enne allenatore fiorentino ha battuto la concorrenza di Bepi Pillon, Davide Nicola e, soprattutto, Marco Giampaolo. E contemporanemente ha gelato la squadra che per prima ha puntato su di lui: il Lanciano. Gelida la reazione della presidentessa Valentina Maio alla notizia: «Scelte personali, sono fatti suoi. Non commento».

L’accordo è stato trovato ieri al termine di un lungo summit a cui hanno partecipato il presidente Daniele Sebastiani, l’ad Danilo Iannascoli, il dg Giorgio Repetto e il diesse Peppino Pavone. Intorno alle 12, Baroni si è presentato negli uffici di Sebastiani. Due ore circa di colloquio nel quale l’allenatore ha illustrato la sua metodologia di lavoro riuscendo a convincere tutti i presenti. Alle 13.50 la comitiva si è trasferita al ristorante Sea River per pranzare in tranquillità ed approfondire il discorso. Verso le 15.45 la macchina del presidente è ripartita: l’intesa era già stata trovata. Baroni ha firmato un contratto annuale con opzione di rinnovo e con lui sbarcherà a Pescara uno staff di cinque persone. Di sicuro ci saranno il suo vice, Primo Maragliulo, ex centrocampista di Lecce e Brescia, e il collaboratore tecnico Andrea Bruniera, (in passato difensore di Ancona e Atalanta).

Dunque, dopo una lunga serie di consultazioni, il tecnico toscano ha sbaragliato la concorrenza conquistando la fiducia dei dirigenti. Il più contento è il presidente Sebastiani; in fondo, la corsa è stata vinta dal suo prediletto. «Siamo contenti perché il Pescara sarà guidato da un allenatore capace e, soprattutto, un gran lavoratore. Quella di oggi (ieri, ndc) è stata una chiacchierata bellissima e il nostro giudizio è stato unanime. Non ho imposto questa scelta, al termine della riunione eravamo tutti convinti e soddisfatti».

Oggi era prevista l’ultima audizione, quella di Davide Nicola, un altro dei papabili. L’incontro è stato annullato, visto che Baroni ha superato l’esame a pieni voti. Probabilmente, il più deluso è Marco Giampaolo. Nel momento in cui Zdenek Zeman aveva firmato per il Cagliari, infatti, il tecnico di Giulianova era diventato il grande favorito. Tuttavia fra le parti è mancato l’accordo economico: tra domanda e offerta ballavano circa 100mila euro e l’affare si è bloccato. Si può dire che il Pescara ha scelto Baroni anche per salvaguardare il bilancio, però Sebastiani nega questa ipotesi. «È vero che la società aveva fissato un budget, ma è assolutamente falso dire che è stato ingaggiato Baroni per risparmiare. Lui ha uno staff molto numeroso perciò i costi sono quelli preventivati».

Il legame è annuale, ma entro febbraio 2015 il Delfino potrà esercitare l’opzione per prolungamento fino al 2016. L’esperienza maturata alla guida della Primavera del Siena e della Juventus (dove ha vinto un Viareggio e una Coppa Italia) ha rappresentato un’altra arma utile per convincere i dirigenti biancazzurri, più che mai orientati a puntare sulla linea verde. «Un club come il nostro deve per forza scovare ragazzi di prospettiva e cercare di valorizzarli. È chiaro che non si può costruire una squadra fatta di soli giovani, per cui arriveranno anche elementi esperti». Chissà quali saranno le prossime mosse. È probabile che Baroni chieda al tandem Pavone-Repetto l’acquisto di qualche suo pupillo. Ad esempio, gli ex lancianesi Sepe, De Col e Casarini sarebbero molto graditi.

Giovanni Tontodonati

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