Tensione dopo il ko col Portogruaro, la squadra lavorerà fuori regione in vista della trasferta di Ravenna

Pescara, da domani tutti in ritiro

De Cecco: «Giochiamo male da luglio, un errore confermare Cuccureddu»

PESCARA. Ieri è stato il giorno dell’analisi della sconfitta. L’ennesima sconfitta, condita dai fischi assordanti dello stadio Adriatico e dalla contestazione della curva nord. La situazione si fa pesante: i dirigenti adesso se la prendono con i giocatori e qualcuno borbotta per l’operato del dg Lucchesi (che ieri ha tenuto a rapporto la squadra). Nel frattempo, la società manda tutti in ritiro.

Le cause della crisi probabilmente risalgono all’estate scorsa, quando la società decise di riconfermare Antonello Cuccureddu, che condusse i biancazzurri a una salvezza soffertissima. Forse, se la società avesse puntato subito su un altro allenatore, forse sarebbe stato allestito un organico diverso. Anche il presidente Peppe De Cecco è convinto di ciò. «Sì, forse non dovevamo confermare Cuccureddu», dice a mente fredda dopo il ko con il Portogruaro. «In questo momento, tutti ci assumiamo le responsabilità, io in primis».
I tifosi chiedono il blocco degli stipendi e la società domani spedirà la squadra in ritiro (da decidere la sede, tra Colli del Tronto e Forlì).

«Il ritiro, il blocco degli stipendi e le multe non servono. Nel caso del ritiro, però, se lo chiede l’allenatore ben venga, perché è una richiesta che viene fatta per aiutare la squadra».
Il numero uno del Pescara analizza il momento negativo che va avanti da alcune settimane. «La verità è che questa squadra gioca male da luglio. Solo in qualche spezzone di partita ha fatto qualcosa di buono sul piano del gioco. Se andremo in B sarà per demerito degli altri e non per merito nostro, visto che questo girone è molto scarso», e dice la sua sulla contestazione della piazza.

«Nel Pescara non c’è cuore, non c’è voglia. L’abbandono della curva nord ci fa capire che abbiamo toccato il fondo. I nostri tifosi si sono dimostrati sempre dei grandi signori e hanno tutte le ragioni del mondo per contestare».
E questa squadra domenica dopo domenica perde la testa in campo, prima con Ganci e adesso Bonanni. «Lui ha sbagliato, non c’è dubbio. Un giocatore deve avere dei buoni piedi, certo, ma bisogna avere anche una buona testa. Ora verrà multato per quello che ha fatto, però spero che recuperi al più presto perché credo che sia un giocatore importante per questo gruppo».

Cambiano gli allenatori e i moduli, ma i risultati no. «In questa squadra manca il centrocampista avanzato. Speravamo in Dettori e in Verratti. Qui ci manca un giocatore tipo Cunico, che a noi è sempre piaciuto, ma non siamo riusciti a prenderlo perché è incedibile. I nostri centrocampisti non sono assortiti nelle caratteristiche. Non riusciamo a mettere un attaccante davanti alla porta. E’ una cosa grave».

Comunque sono errori fatti da chi ha assemblato la squadra. «Anche noi abbiamo fatto degli errori, perché certi giocatori non hanno dato quello che ci aspettavamo. Quando li abbiamo scelti non avevamo la palla di cristallo per prevedere il futuro. Forse siamo stati anche sfortunati in alcune scelte. Non credo che bisogna dare la colpa a qualcuno in particolare, perché probabilmente anche noi, come società, abbiamo commesso qualche errore».

Una stagione che si potrebbe ancora raddrizzare, ma in che modo? «Spero che rientri Verratti (ieri la risonanza magnetica ha scongiurato lesioni al ginocchio, ndc), perché con lui in campo vedremo un altro Pescara».