Pescara, Di Francesco cambia

L’allenatore prova il 4-3-3: «Ma non so se lo userò domenica ad Andria»

PESCARA. Lunedì era accanto allo Special One a Coverciano per assistere alla premiazione della Panchina d’Oro 2009. E’ tornato a respirare per qualche ora l’aria del grande calcio, a cui è stato abituato per tanti anni, accanto a colleghi che si sono contraddistinti nello scorso campionato.
Eusebio Di Francesco vuole tornare a sentire l’atmosfera dei piani alti. La speranza è quella di tornare nel salotto buono del pallone da allenatore del Pescara. L’inizio sulla panchina biancazzurra, del resto, è dei più incoraggianti: tre partite, sette punti. Niente male per l’ex centrocampista della Roma, ed ex tecnico della Virtus Lanciano, che sta forgiando i suoi ragazzi per il rush finale del campionato. Domenica si va ad Andria a caccia del tris.

«Peggiore partita non ci poteva capitare», ha detto ieri al termine dell’allenamento dei biancazzurri un febbricitante Di Francesco. «L’Andria è una squadra in forma che arriva da tre vittorie e un pareggio. I risultati che stanno ottenendo non sono da sottovalutare. Sy, Doumbia, Analcerio sono giocatori molto pericolosi. Ho visto qualche video delle loro partite e ho notato che sono molto pericolosi e concedono poco agli avversari. Hanno forza fisica e anche tanta velocità».

E domenica allo stadio degli Ulivi di Andria il tecnico biancazzurro potrebbe cambiare il suo scacchiere, schierando Olivi e soci con il modulo 4-3-3 provato ieri in allenamento.
«Ho messo in campo questo assetto per far capire ai ragazzi cosa voglio da loro. Abbiamo provato il 4-3-3, ma non è detto che sarà questo il modulo per domenica. E’ una soluzione alla quale sto pensando da un po’, però prima voglio vedere in che modo rispondono i ragazzi che ho a disposizione».

Di Francesco, forse, dalla finestra di mercato appena conclusasi si aspettava qualche sorpresa. Invece non si è mosso nulla, nemmeno in uscita, con la conferma dell’abbondanza di giocatori in rosa. «Non è un problema», glissa il tecnico, «i ragazzi sanno che ci sono dodici partite davanti e sanno anche che devono allenarsi con serenità. Non faccio preclusioni sulle scelte e le valuterò in base al lavoro settimanale. Rosa troppo ampia? Niente affatto. La mia ultima preoccupazione è il gruppo numeroso, anzi forse potrebbe essere un vantaggio».
Intanto il mirino è sempre puntato sul Verona. «Siamo a quattro punti e faremo di tutto per diminuire il divario. Per ora non ci penso, perché ho in mente solo la partita con l’Andria. In questo momento dobbiamo essere compatti come non mai»