Pescara fragile, ma quanto pesano le palle inattive

Distratta in difesa, impalpabile in attacco, la squadra di Zeman paga anche la scarsa abilità nei calci da fermo: tra punizioni e angoli 0 gol fatti e ben 13 subiti

PESCARA. Più che il passivo pesante, preoccupa la mancata reazione dopo il primo gol del Frosinone. In fondo, non è un’onta perdere in casa della capolista della serie B, ma l’atteggiamento mostrato dai biancazzurri dallo 0-1 in poi non è tollerabile. La rete di Ciano ha spezzato l’equilibrio spegnedo i buoni propositi di una squadra che per 45’ aveva tenuto testa alla formazione più forte del campionato. Un crollo mentale, come hanno sottolineato Antonio Balzano nel post partita, che ha messo a nudo la fragilità di un gruppo finora incompiuto.
Già, perché finora il Pescara ha mostrato volti contrastanti durante il suo cammino. Spregiudicato e distratto nelle prime 5 giornate, prudente e cinico fino alla 10ª, poi ancora fragile e ingenuo, infine spietato e letale. E, nelle ultime due gare con Perugia e Frosinone, terribilmente fragile e incapace di reagire dopo il primo colpo subìto dagli avversari.
Le palle inattive. Dopo 24 partite il Delfino non ha ancora una precisa fisionomia. È una squadra indecifrabile e inaffidabile che, oltre alle ripetute crisi di identità, non ha ancora risolto un problema che ha accompagnato il suo cammino dall’inizio del torneo: quello che riguarda le palle inattive che l’undici di Zeman non ha mai sfruttato (zero gol fatti). Invece, tra punizioni e calci d’angolo contro, il Pescara ha subìto ben 13 gol. Le criticità sono emerse già dalle prime gare. Nella seconda giornata, al Curi di Perugia, il Delfino ha incassato 2 reti su 4 sugli sviluppi di tiri da fermo (entrambi battuti da Colombatto, l’1-0 siglato da Di Carmine e il 3-1 realizzato da Monaco).
Eravamo all’inizio di settembre e con il passare dei mesi i tifosi del Delfino hanno visto e rivisto le solite scene che ritraevano i biancazzurri fermi a guardare gli avversari che colpivano indisturbati. Qualche esempio? A Salerno, da una punizione calciata da Vitale da oltre 35 metri è nato il gol del pareggio di Minala al 90’. Col Cittadella in casa, Adorni, tutto solo, ha sfruttato un angolo di Bartolomei portando in vantaggio i veneti che poi hanno vinto 2-1. Stessa azione a La Spezia in occasione del 3-0 per i liguri firmato da Granoche, a Cesena per il 2-2 con il tocco di Moncini deviato da Brugman, ad Ascoli con Bianchi abile a sfruttare la punizione di Buzzegoli. Per finire, le pessime performance di Frosinone. Sul gol del 2-0, al di là dell’uscita a vuoto di Fiorillo, Terranova viene lasciato tutto solo ed è un gioco da ragazzi spingere il pallone in rete. Ma il peggio del repertorio i biancazzurri lo hanno offerto nell’azione che porta al terzo gol Chibsah. Certo, la gara era ormai compromessa, ma qualcuno dovrà pur spiegarci come sia stato possibile consentire al centrocampista ghanese di ricevere un pallone (lentissimo) al limite dell’area da Maiello, farlo rimbalzare tre volte (!), coordinarsi, puntare l’angolino e battere Fiorillo...
Sabato tornerà Mancuso. Altro che inverno, saranno settimane molto calde per il Pescara che dovrà provare a rialzarsi sfruttando le quattro partite in calendario nel mese di febbraio. Tre si giocheranno all’Adriatico, dove finora il Delfino ha collezionato 19 punti. La prima sabato contro la Salernitana, poi, dopo la trasferta a Chiavari con l’Entella, altri due match casalinghi contro Cremonese e Carpi. La buona notizia è che Zeman riavrà a disposizione Mancuso già per la gara di sabato con la Salernitana. Al contrario, oltre a Coulibaly (squalificato), non ci saranno per infortunio Falco e Proietti.
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