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Pescara, il boemo e la salvezza: missione possibile?

Entusiasmo alle stelle sugli spalti ma soprattutto nello spogliatoio: ecco i segreti della rinascita della squadra biancazzurra. E i bookmakers non si sbilanciano e quotano a 11 la permanenza del Delfino in serie A

PESCARA. La macchina dei sogni è stata accesa, ora si bisognerà vedere fin dove potrà arrivare. Il boemo vorrebbe far continuare a rombare la sgangherata auto biancazzurra, trasformandola almeno in una semplice utilitaria. Chiedere a Zeman un Pescara capace di centrare la salvezza sarebbe difficile, ma niente è impossibile. Ha svuotato l’infermeria con il suo modo di fare, ha ridato entusiasmo allo spogliatoio e ha caricato qualche giocatore, che aveva avuto un po’ di timore quando ha iniziato ad ascoltare le prime voci sull’arrivo di “Sdengo” in panchina. La terapia d’urto alla prima somministrazione ha funzionato, con il 5-0 rifilato al Genoa, che ha portato all’esonero di Juric e all’ingaggio di Mandorlini sulla panchina rossoblù. Ma, prima di certificare la guarigione, bisognerà aspettare.

Calendario e salvezza. Il Pescara alle porte ha tre partite importanti contro Chievo, Sampdoria e Udinese. Impensabile un tris di vittorie, ma con il boemo in panchina le sorprese sono dietro l’angolo. La quota salvezza oscilla tra 35 e 38 punti e il Pescara dovrebbe fare, per avere la certezza della permanenza in serie A, circa 2 punti di media a partita. Difficilissimo, anche se l’effetto Zeman inizia a far paura anche ai bookmakers.

Pescara calcio, ecco l'allenamento con i gradoni di Zeman
Ecco i gradoni di Zeman. La seduta di allenamento di oggi al Poggio degli Ulivi ha riservato una buona dose di "salti" ai calciatori del Pescara. Dopo il trionfo per 5-0 contro il Genoa, il neo allenatore del Delfino vuole affrontare la trasferta contro il Chievo Verona con una squadra in piena forma. Certo, al centro sportivo di Città Sant'Angelo ci sono solo tre fila di gradoni, e altro è farne 20 di fila come allo stadio Adriatico, ma al tecnico boemo per adesso va bene così. Ad assistere all'allenamento a porte aperte sempre più tifosi: l'entusiasmo è tornato e in molti ora sperano anche nella salvezza. (video di Luigi Di Marzio)

Scommettiamo che... La salvezza dei biancazzurri vale 11 volte la scommessa. Quota alta, ma che si è abbassata dopo l’arrivo del boemo, se si considera che il quart'ultimo posto è dieci punti più in alto e che fino a domenica nessuno avrebbe scommesso un euro sul Pescara. Insomma, il carisma del boemo potrebbe fare il miracolo. E ci sono anche tifosi che si sono divertiti e arricchiti grazie al botto del tecnico di Praga. In particolare uno, che confidando nel gioco spettacolo di Zeman ha puntato 150 euro su "Altro" e se n'è messi in tasca 3.375. La maggior parte delle agenzie offre la possibilità di scommettere sul risultato esatto, le quote ovviamente variano a seconda della probabilità, ma le possibilità non vanno oltre il 4-0 o lo 0-4 (i pareggi arrivano fino al 4-4), quindi ogni risultato diverso viene catalogato sotto la voce "Altro", compreso lo 0-5, che pagava oltre 22 volte la quota.

Il calendario. Alla fine del campionato mancano tredici partite, che per Zeman possono diventare altrettante finali: domenica la prima, a Verona contro il Chievo, che nel 2017 in casa non ha mai vinto (tre sconfitte e un pareggio). In questo momento “Sdengo” pensa, come giusto che sia, ad una gara alla volta, senza fare tabelle di marcia. Ricetta che potrebbe funzionare, calcolando che il miglior ingrediente è l’entusiasmo che lui ha ricreato.

La cura. Con il suo arrivo, l’infermeria si è svuotata. Raccontano, che, il primo giorno in cui ha rimesso piede al Poggio, è entrato nella sala massaggi, invitando alcuni dei giocatori infortunati così: “Venite, fuori c’è il sole”. Ha toccato le corde giuste di un gruppo che ormai era caduto nel baratro. Massimo Oddo ha dato tanto, tantissimo, ma negli ultimi tempi si era rotto qualcosa tra lui e lo spogliatoio. «Zeman ha dato qualcosa sul campo, ma ha dato molto nel liberare la testa di questi ragazzi», ha detto il presidente Sebastiani. Proprio così. Senza fare nomi, a qualche calciatore, Zeman, è subito entrato nel cuore. Battute pungenti e l’ironia sottile del boemo hanno fatto breccia nello spogliatoio. A qualcuno avrebbe detto: «Mi ricordo bene di te, eri e sei ancora un buon calciatore, ma ora sembri un turista». Colpiti nel segno vecchi e giovani, nessuno escluso. Il boemo ha diffuso in pochi giorni il suo verbo.

La missione. Lo spirito di sacrificio è quello che vuole vedere da tutti e ha intenzione di rivitalizzare e di puntare su due elementi messi da parte. Il primo è Simone Pepe, che piace a Zeman, il quale lo vorrebbe vedere tirato a lucido nelle prossime due settimane. L’altro, a sorpresa, è Sulley Muntari. Per il boemo è l’esperto ghanese l’alternativa ad Alessandro Bruno. “Sdengo” non fa distinzioni e sa bene che l’esperienza e la qualità dell’ex Inter e Milan potrebbero essergli molto utili. Deve trovare una condizione fisica ottimale per il gioco di Zeman, ma i duri allenamenti che la banda pescarese affronterà a partire da oggi serviranno anche a rimettere in ordine anche la graduatoria della bilancia.

Verratti. «La cosa che mi ha impressionato di più è che dopo soli 3 giorni ho visto delle giocate che facevamo noi». Anche Marco Verratti ha parlato del suo vecchio maestro: «I gradoni del boemo? Quando va bene accetti anche di farli mille volte».

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