Pescara nel baratro: Sebastiani lascia? Iannascoli aspetta

L'ex ad sarebbe pronto a rilevare il pacchetto azionario del presidente

PESCARA. Lascia o raddoppia? No, non ci riferiamo ad uno dei più famosi programmi televisivi a quiz della Rai, condotto da Mike Bongiorno a partire dal 1955.

Parliamo di Daniele Sebastiani, il presidente del Pescara, contestato per l’ennesima volta domenica, prima, durante e dopo la partita con la Lazio. «A fine anno trarrò le conclusioni perché mi sono abbondantemente rotto le scatole. Potrei anche lasciare il Pescara», ha tuonato nel dopo partita. Per la prima volta, da quando l’imprenditore pescarese è presidente, ha chiaramente fatto capire che la sua avventura in società potrebbe essere arrivata al capolinea e che lascerebbe «una società pulita, e se così fosse, poi, ci sarà qualcuno che si prenderà cura di iscrivere la squadra al prossimo campionato che disputerà il Pescara, e vedremo cosa sapranno fare altri, credo sicuramente meglio di me».

Al patron ha dato fastidio il clima che c’era allo stadio e qualche coro di troppo che lo ha colpito nel segno. «La contestazione ci sta, quando le cose vanno male è naturale, ma quando si va sul personale non la posso accettare». Sebastiani, dunque, getta la spugna, aprendo di fatto alla cessione del suo pacchetto di maggioranza o rilancia e si prepara a qualche colpo di scena per il prossimo campionato di serie B?

Al momento c’è un dato di fatto: il suo appeal nei confronti della piazza è basso, bassissimo. Come quello dell’allenatore Massimo Oddo, ripetutamente invitato dalla tifoseria a farsi da parte.

Sebastiani ha fatto capire che potrebbe lasciare e all’orizzonte si profilano altri scenari. Non è un mistero che Danilo Iannascoli, ex amministratore delegato, socio del Pescara con un pacchetto vicino al 30%, sia interessato a rivelare le quote del presidente dei biancazzurri. Sebastiani più volte ha smentito la voce su una possibile cessione, ma, a metà dicembre, i legali di Iannascoli, Vanni Di Bartolomeo e Marco Sanvitale, hanno avvicinato i consulenti legali del presidente per capire se ci fossero i presupposti per imbastire una trattativa. Iannascoli, che ieri è rimasto in silenzio dopo lo sfogo di Sebastiani, avrebbe offerto circa 4 milioni per rilevare le quote del presidente. Le parti non hanno trovato un punto di incontro e la trattativa non è andata avanti. Anzi, di fatto, non è mai iniziata.

Nei prossimi giorni, Iannascoli, potrebbe tornare alla carica e Sebastiani, davanti ad una buona offerta del suo storico nemico, cedere le sue quote. Chi lo conosce bene sostiene che sarà impossibile convincere il presidente a vendere le sue quote, visto che potrà ricostruire il Pescara dalle macerie della serie A aiutato dal “paracadute” da 10 milioni di euro. Il “paracadute” non è altro che la quota di soldi che le squadre retrocesse in serie B prendono per attutire i contraccolpi finanziari della retrocessione. Sono 25 i milioni per chi è stato 3 anni in serie A, 15 milioni per 2 anni, 10 milioni per un solo anno, ovvero il Pescara. Fino a un massimo di 60 milioni in totale. Quest’anno, con Palermo, Crotone e Pescara in B, ci sarà una quota residuale e questa verrà destinata al club retrocesso con 3 anni di anzianità in serie A nel caso in cui questo non venga immediatamente promosso. Tornando al possibile addio di Sebastiani, c’è da segnalare che anche l’imprenditore Antonio Oliveri, già vicepresidente della società ai tempi di Scibilia, potrebbe farci un pensierino. Quest’inverno Oliveri si è visto allo stadio e avrebbe confidato ad alcuni amici la volontà di tornare nel mondo del calcio.

Come potrebbe rientrare presto Giorgio Repetto, il ds licenziato da Sebastiani lo scorso anno. Il direttore anche domenica era all’Adriatico e potrebbe tornare nel Pescara, sia con Sebastiani e sia con Iannascoli.

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