Pescara, rompi gli indugi:  è arrivata l’ora delle scelte 

Su 39 giocatori in organico la metà è in attesa di conoscere la propria destinazione Sabato inizierà la seconda fase del ritiro a Palena. Zeman chiederà una scrematura

PESCARA. È l’ora delle scelte. Nella prima parte del ritiro Zdenek Zeman aveva accettato (a malincuore) di dover lavorare con quasi quaranta calciatori, ma da sabato prossimo la situazione dovrà cambiare. Martedì ad Avezzano, al termine del test con il Teramo, la squadra sarà libera per i successivi tre giorni e il 29 luglio riprenderà la preparazione a Palena. Ecco perché domani inizierà una settima delicata per il futuro dei biancazzurri. L’eccessivo affollamento non permette al tecnico di allenare i suoi ragazzi come vorrebbe. E a due settimane dal debutto ufficiale nella nuova stagione agonistica i nodi da sciogliere sono troppi. Il 6 agosto il Delfino esordirà in coppa Italia all’Adriatico contro la vincente di Arezzo-Triestina e la speranza è di mettersi alle spalle i tanti interrogativi. Di sicuro, non sarà impresa facile restringere l’organico con la fine del calciomercato che non si scorge nemmeno all’orizzonte. Fino al 31 agosto potrà succedere di tutto, ma è altrettanto vero che per costruire il suo nuovo giocattolo Zeman ha bisogno di certezze.
Perciò, nessuno si sorprenderà se nelle prossime ore il tecnico prenderà decisioni drastiche. Aggiungendo all’elenco Campagnaro, che dovrebbe aggregarsi ai compagni a Palena, sono 38 (con l’infortunato Cocco 39) i giocatori presenti in organico. Un numero esagerato che potrebbe ostacolare il compito di Zeman, soprattutto a livello tattico. Non è affatto un’eresia affermare che al boemo sarebbe bastata la metà dei calciatori presenti in rosa per lavorare con serenità.
Inoltre, la mancanza di certezze sul futuro di molti elementi rende ancora più nebbioso il quadro. Al momento, ci sono troppi calciatori che non sanno se continueranno la propria avventura in riva all’Adriatico o dovranno cercare fortuna altrove. Da quello che trapela, tra i sicuri partenti ci sono infatti appena sette calciatori: i difensori Rossi, Vitturini e Stendardo, i centrocampisti Milicevic e Bulevardi, e gli attaccanti Forte e Polidori. Poi c’è un piccolo esercito che vive in una situazione di incertezza. Dal portiere Fiorillo, ai difensori Zampano, Biraghi, Coda e Bovo, ai centrocampisti Benali, Memushaj, Brugman, Selasi e Bruno, alle punte Pettinari e Nicastro.
Se arrivassero offerte concrete per questi elementi la società sarebbe lieta di valutarle, ma, come è giusto che sia, il club non può permettersi di svenderli. Al tempo stesso la loro eventuale permanenza potrebbe rallentare o peggio ancora impedire l’arrivo di almeno tre pedine (un difensore centrale, una mezzala e un esterno offensivo) più funzionali al tipo di calcio proposto da Zeman.
Tra i giocatori in bilico, quasi sicuramente il tecnico terrebbe volentieri solo Zampano che ha le caratteristiche ideali per rivestire il ruolo di terzino destro nel suo scacchiere. Gli altri potranno scegliere di andare a giocare da un’altra parte. Il tempo stringe, bisogna accelerare.
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