Pescara-Verona, braccio di ferro per la B

De Cecco: «Noi più abituati ai campi del sud». Remondina: «Non sarà una corsa a due».

PESCARA. Corsa a due per il paradiso. Già in estate gli addetti ai lavori davano Pescara e Verona come pretendenti alla vittoria finale. A due mesi dall’inizio del torneo i pronostici estivi si stanno confermando. Non serviva la sfera di cristallo, vedendo gli organici e le spese effettuate in sede di mercato. Mettendo sotto la lente d’ingrandimento i numeri per il momento il Verona è in vantaggio nelle reti subite (solo tre) e in quelle realizzate (17). Nella sfida delle statistiche e nella guerra per chi ha lo stadio più pieno vince il Verona. Però, l’appuntamento del 16 novembre sarà indicativo per tracciare il primo mini-bilancio. Peppe De Cecco, amministratore delegato del Delfino, conosce bene il valore della sua creatura. «Noi siamo forti, ma non è detto che batteremo il Verona», vola basso il dirigente del Pescara, che preferisce mantenere un low-profile. «Loro sono una buona squadra, tuttavia a livello individuale siamo più forti noi. Per la tipologia di campionato il loro è un gruppo rodato, visto che hanno cambiato meno di noi rispetto alla scorsa stagione».

De Cecco, però, fa notare anche una cosa: «Se l’anno prossimo il Verona dovesse andare in B sicuramente dovrà cambiare parecchio rispetto al Pescara che in caso di cadetteria con pochi innesti disputerebbe un buon campionato». E continua: «Vedendo i dati il Verona è una macchina da gol e ha una difesa tosta. Loro sono bravi, ma noi non siamo da meno. Ormai è chiaro che il duello sarà tra noi e loro». L’ad non si sbilancia, ma tra le righe svela l’arma in più che potrebbe avere il Pescara. «Credo che il nostro girone può essere determinante a livello geografico. Noi abbiamo sempre giocato in campi difficili come quelli del sud, il Verona no. Parecchi dei nostri calciatori hanno giocato, lottato e vinto campionati negli stadi infidi del sud e credo che siano abbastanza preparati sotto questo punto di vista». E cita subito un esempio calzante. «Domenica ci sarà Giulianova-Verona.

Campo stretto, quello del Fadini. Pubblico caldo e a stretto contatto con i giocatori, sarà una partita difficilissima. Mi piacerebbe vederla per capire meglio il valore dei veronesi». Oltre a Pescara e Verona, il dirigente biancazzurro non riesce ancora a capire chi potrebbe fungere da terzo incomodo. «Tra gli avversari che ho visto, non sono ancora in grado di individuare la terza squadra che potrebbe darci filo da torcere in vetta alla classifica. Taranto (domenica ospite all’Adriatico, ndc) e Ternana sono due buone squadre, che con ambizioni diverse stanno disputando un gran campionato, ma per il momento non so ancora bene chi potrà insidiare Pescara e Verona».