Pescara, vittoria in fumo nel finale

Inglese-gol, Sansovini manca il raddoppio e il Ravenna pareggia

RAVENNA. Il Pescara ha ritrovato la via del gol, non quella della vittoria. Un passo avanti, ma non abbastanza per dichiararsi fuori dalla crisi. La reazione dopo due sconfitte è arrivata, ma non è servita per tornare al successo che manca dal 31 gennaio (1-0 al Giulianova).
Il protagonista del Pescara ritrovato è stato Roberto Inglese, un ragazzino classe 1991 gettato nella mischia da Eusebio Di Francesco. In un’ora di gioco, il giovane attaccante proveniente dalla Berretti ha tirato in porta più di quanto abbiano fatto le punte in organico nell’ultimo mese. Sembrava un marziano visti i precedenti delle ultime domeniche: un gol, una traversa e diverse conclusione in un’ora. Soprattutto, la personalità e il coraggio per tentare la giocata senza alcun timore reverenziale.
E’ stato proprio l’attaccante di Vasto a sbloccare il risultato dopo 6’ di gioco.
Tutto un altro Pescara, se si considerano il rientro di Dettori a centrocampo e la scelta di puntare su Sembroni in difesa, al posto dello squalificato Olivi. Un Pescara in palla. Più aggressivo, finalmente incisivo in avanti. Rivoluzionato a tal punto che Di Francesco ha mandato in campo dei ragazzini tenendo in panchina alcuni «mammasantissima» dello spogliatoio.
Il Pescara ha segnato subito e ha raddoppiato al 23’ con Dettori, ma la terna ha annullato per un presunto fuorigioco di Inglese. Lo stesso Inglese un minuto dopo ha chiuso un’azione personale con un destro dal limite sul quale Anania si è superato deviando la palla sulla traversa. Tanta roba per il Pescara delle ultime settimane. Tantissima se si pensa che l’ultimo gol su azione risaliva al 31 gennaio scorso (la rete di Ganci al Giulianova) e che anche i tiri in porta sono diventati un lusso.
Primo tempo di chiara marca biancazzurra, dominata stando bene in campo e facendo male in avanti.
Il Ravenna è apparso come un pugile suonato alle corde e ha rischiato grosso. E’ stato subito contestato dal pubblico che aspetta il successo dei giallorossi dal 22 gennaio (1-0 a Marcianise).
Il rammarico del Pescara è stato quello di aver chiuso la prima frazione di gioco con un solo gol di vantaggio. Sì, perché nella ripresa è leggermente sceso di tono e ha dovuto subire la reazione dei giallorossi, più che altro nervosa. Nel giro di 5’ il Pescara ha tremato in diverse occasioni: due salvataggi sulla linea, un palo di Sciaccaluga e qualche buon intervento di Pinna.
Il Ravenna ha messo in campo tutto quello che aveva, ma il Pescara ha superato la buriana e ha avuto anche la ghiotta occasione per chiudere la contesa: il palo colpito da Sansovini al 25’ grida vendetta. E testimonia che proprio non è annata per il centravanto romano. Bravo sì il portiere a deviargli la conclusione, ma da quella posizione è da considerare un gol fallito.
Il Pescara ha stretto i denti a difesa del gol di Inglese, ma è capitolato quando ormai pensava di avere i tre punti in pugno.
Il Ravenna attaccava, ma senza grossa convizione. Ed è stato il suo uomo migliore, Federico Piovaccari, a salvarlo dalla sconfitta al 37’ con un diagonale che ha avuto anche il merito di puntellare la panchina di Vincenzo Esposito, contestato dalla curva.
Un peccato per il Pescara che è sì rientrato in zona play off, ma che vincendo sarebbe tornato al secondo posto in classifica a cinque lunghezze dalla capolista Verona. Un’altra occasione sciupata, una delle tante in questa stagione. E domenica la sfida casalinga con la Spal.

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