Pillon riparte dal 4-3-3 ma Brugman rischia 

Prime prove del nuovo allenatore, il capitano ko per un problema muscolare

PESCARA. Si riparte, probabilmente, dal 4-3-3. Non quello di Zeman, anche se quest’anno il sistema di gioco tanto caro al boemo è stato una bruttissima copia dell’origonale. Bepi Pillon continua a “frustare” i biancazzurri cercando di trovare la strada giusta verso la salvezza senza troppi patemi d’animo. Mancano 9 gare alla fine e servono 12 punti per avere la certezza di disputare anche il prossimo anno il campionato di serie B.
Il 62enne allenatore trevigiano ha all’orizzonte la trasferta difficilissima di Palermo, che ha perso l’ultima gara al Tardini di Parma.
Si riparte dal 4-3-3. Pillon vuole subito dare una scossa alla squadra cercando di riportare serenità e gerarchie all’interno dello spogliatoio. Ieri durante la doppia seduta al Poggio degli Ulivi, il tecnico di Preganziol ha iniziato a prendere confidenza con la sua nuova squadra, che molto probabilmente ripartirà dal 4-3-3, di sicuro più duttile rispetto a quello zemaniano.
Volti nuovi. Le novità potrebbero essere due: l’utilizzo di Riccardo Fiamozzi come terzino destro e il ritorno nel tridente d’attacco di Cristian Capone, uno dei giocatori più di talento della squadra biancazzurra. Capone, classe 1999, non gioca una gara dal 1’ dal 3 marzo, ovvero l’ultima gara di Zeman in panchina. Nella seduta di ieri pomeriggio, seguita a bordo campo dal responsabile dell’area tecnica Giorgio Repetto e dalla tribuna dal ds Luca Leone, Pillon ha fatto delle prove per la probabile formazione da mandare in campo sabato al Barbera.
Tegola Brugman. L’unico dubbio riguarda l’utilizzo di Gaston Brugman. Il capitano ieri ha lasciato l’allenamento a causa di un fastidio muscolare all’adduttore. I fisioterapisti sono fiduciosi sul recupero dell’uruguaiano, ma, se così non fosse, allora sarebbero guai seri visto che il centrocampo biancazzurro è già privo dello squalificato Carraro e dell’infortunato Proietti. Pillon, ieri, durante la seduta ha provato Machin a centrocampo al posto di Brugman.
La retroguardia. In difesa, con Campagnaro ancora ko e Bovo appena rientrato in gruppo, Pillon potrebbe affidarsi a Coda e Fornasier al centro. Fiamozzi, a sorpresa, al posto di Balzano nell’out destro e Crescenzi a sinistra, in attesa del rientro dell’infortunato Mazzotta. Fiamozzi, arrivato a gennaio, finora è stato utilizzato pochissimo e non ha mai giocato una gara da titolare.
Il centrocampo. Gaston Brugman è il punto fermo del reparto nevralgico e nelle prossime ore si capirà se sarà disponibile per Palermo, dove l’uruguaiano ha giocato nel campionato di serie A (2015-2016). Valzania e Coulibaly, invece, sono gli interni a disposizione di Pillon e sembra che abbiano convinto l’allenatore veneto
Il reparto offensivo. Anche in attacco ci sono novità. Il nuovo allenatore del Delfino ha deciso di puntare sul tridente. Mancuso e Capone gli esterni e Pettinari al centro del pacchetto offensivo. Cocco ieri è stato provato nella squadra dei titolari e potrebbe avere qualche possibilità di tornare a lottare per una maglia dall’inizio dopo un lungo periodo di inattività e tante panchine.
Presente e futuro. Queste le possibile novità che sta studiano Bepi Pillon, che non vede l’ora di «conquistare i 12 punti per centrare la salvezza». Il tecnico veneto dalle prime parole è carico come una molla e prova a guardare anche al futuro. «La cosa che mi preme di più è centrare la salvezza e poi sperare di dare fiducia alla società per poter guadagnarmi la conferma per il prossimo anno». Anche se sarà molto difficile, visto che il club del presidente Sebastiani sta puntando il mirino su altri obiettivo. Roberto Stellone resta un candidato autorevole, ma, come raccontato nei giorni scorsi, alla dirigenza biancazzurra non dispiacerebbe riportare in biancazzurro Cristian Bucchi.
Derby trevigiano a Palermo. La prima tappa è Palermo, dove Pillon sfiderà un suo conterraneo come Bruno Tedino, nato a Treviso, a nove chilometri d Preganziol.
I rosanero. Il Palermo è reduce da un pesante ko a Parma. Una sconfitta che ha fatto imbufalire il presidente Maurizio Zamparini, il quale si è scagliato contro la direzione arbitrale. «Quando un arbitro fa un errore, è un errore, se ne fanno uno, due, tre contro il Palermo, bisogna che qualcuno indaghi», ha tuona il patron. «Quando vedo una squadra che viene aiutata come il Parma, sono molto preoccupato, questo non è più calcio».
Il patron del Palermo prova a guardare anche alla prossima sfida col Pescara: «Non sarà una partita facile, poi in questo momento non sono sereno dopo quello che è successo ieri sera (lunedì, ndr), speriamo che anche l’ambiente si riprenda subito».
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