Quando Di Nicola diceva: "Noi mai coinvolti nel calcioscommesse"

Neanche un mese fa il responsabile dell’area tecnica rispondeva alle accuse lanciate dalla tifoseria. "Non siamo dei venduti, in questa città si gioca al massacro"

Siamo al 20 aprile. Dopo una nuova sconfitta il direttore sportivo Ercole Di Nicola, fermato nell'ambito dell'inchiesta "Dirty Soccer" rispondeva così ai tifosi

La seconda sconfitta consecutiva ha lasciato un forte amaro in bocca in casa L’Aquila. Con il cocente stop casalingo di sabato scorso ad opera del Forlì, i rossoblù di Nunzio Zavettieri hanno perso anche la quarta posizione, sono scivolati al sesto posto (scavalcati da Spal e Pisa) e ora si trovano a dover concludere il campionato – mancano tre giornate al termine della fase regolare – senza dover chiedere più nulla alla stagione. Sull’analisi di cosa non sia andato ci si è soffermati parecchio nell’ultimo mese e mezzo. Ora, dopo aver disertato la sala stampa al termine del match con il Forlì, a metterci la faccia è il responsabile dell’area tecnica Ercole Di Nicola.

«Le ultime due sconfitte sono la conferma di come le soste ci abbiano condizionato in negativo per tutto il campionato. È successo dopo Natale, dopo il periodo di sosta forzata causa neve e ora dopo lo stop per le feste pasquali. Non possiamo addebitare solo a questo aspetto i nostri risultati negativi ma credo che sia una chiave di lettura difficilmente trascurabile».

Di Nicola traccia poi un sunto del campionato dei rossoblù. «È quasi il momento di tirare le somme. Abbiamo fatto un campionato sotto le aspettative, soprattutto in relazione all’ottimo girone di andata. Purtroppo, questioni interne uscite fuori dal mese di gennaio in poi ci hanno fatto cadere nel baratro, compromettendo il nostro cammino verso la vetta e verso gli spareggi promozione. Bisogna anche ammettere che altre squadre sono state più brave di noi a gestire i momenti topici della stagione».

Il dirigente aquilano non si nasconde dietro un dito. «Noi siamo i primi a essere delusi dai risultati. Abbiamo coltivato un sogno sin dall’inizio della stagione ma non siamo riusciti a farlo avverare. Ci prendiamo le nostre responsabilità, io in primis, ma ce l’abbiamo messa tutta, sbagliando sempre in buona fede e per il bene della nostra squadra».

Dopo il mea culpa, Di Nicola risponde piccato alle critiche di parte della tifoseria. «È giusto criticare quando le cose non vanno come dovrebbero, ma qui all’Aquila si gioca sempre al massacro. Molti trovano sempre il modo di sparare contro la Croce rossa, parlando addirittura di partite vendute e calcioscommesse. Assurdo per una società che non è mai stata coinvolta in indagini di questo genere. Abbiamo fatto sicuramente una stagione sotto le aspettative ma lo ritengo comunque un buon campionato. Da qui a parlare di stagione fallimentare ce ne passa parecchio. In più, non posso accettare le critiche esasperate nei confronti di una società che in questi anni sta facendo di tutto per dare lustro alla città grazie allo sport. Non credo sia giusto perché questa società, soprattutto per quanto fatto nelle annate passate, non merita assolutamente un trattamento del genere».

Sulle voci di un suo possibile addio, auspicato da molti specialmente sul web, il diretto interessato risponde: «Chi scrive sui social network avrà di sicuro i propri interessi. Io penso alle cose serie. Ho la fiducia assoluta e incondizionata da parte dell’intera società. Sono orgoglioso di questo perché vuol dire che, nonostante qualche errore che umanamente è concesso a tutti, ho fatto e sto facendo di tutto per il bene dell’Aquila». Intanto c’è da preparare la penultima sfida esterna della stagione in casa del Pro Piacenza, in programma domenica 26 alle 15.

Giammarco Menga

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