Quando la Sisley dettava legge  

Domenica alle Naiadi la festa con i protagonisti che fecero grande la pallanuoto a Pescara

PESCARA. Trenta anni fa, eppure sembra ieri. Erano i mitici anni Ottanta. Quelli della Pescara brillante e godereccia. La globalizzazione era all’orizzonte e la crisi uno spauracchio a cui nessuno pensava.
L’anno in questione, il 1987, è passato alla storia come quello della prima promozione in serie A del Pescara di Galeone. Ma erano tempi di gloria per tutto lo sport pescarese, in particolare per la pallanuoto che vinse a luglio il primo scudetto e poi la Coppa dei Campioni e la Supercoppa Europea. Un Triplete che verrà rievocato domenica alle piscine Le Naiadi nel corso di una giornata - organizzata dalla Progetto Sport che gestisce l’impianto - dedicata a quella squadra dei sogni che dominava in Italia e in Europa. Una squadra costruita da Gabriele Pomilio, appena scomparso, deus ex machina della pallanuoto capace di attirare gli investimenti del gruppo Benetton (con il marchio Sisley) attraverso il presidente Gianni Santomo e altri imprenditori. A 30 anni di distanza si ritroveranno tutti o quasi per celebrare il Settebello biancazzurro. E tutti riavvolgeranno il nastro del tempo per tornare indietro fino al 4 luglio 1987, il giorno dello scudetto.
Il primo tricolore della pallanuoto pescarese. 12-7 al Posillipo, battuto (9-8) qualche giorno prima a Napoli, nonostante l’inferiorità numerica per mezza partita (espulsione di Fabrizio Salonia molto contestata). Un tripudio alle Naiadi, la rivincita della finale scudetto dell’anno prima contro i partenopei. Erano giorni di euforia per Pescara che aveva appena brindato alla promozione in serie A dei biancazzurri di Galeone.
In quei mesi allo stadio si vedevano i giocatori della pallanuoto in tribuna e alle piscine i calciatori biancazzurri sugli spalti. Si era creato un feeling. Le squadre, infatti, si incrociavano spesso al Motel Agip di Città Sant’Angelo dove entrambe trascorrevano il ritiro pre-partita. Era il Settebello biancazzurro guidato in acqua dallo spagnolo Manuel Estiarte, il “Maradona della pallanuoto”, lo spagnolo che faceva la differenza in Italia e all’estero. Poi, sulle ali dell’entusiasmo, Pescara alzò la coppa dei campioni, battendo lo Spandau Berlino e, infine, la Supercoppa Europea, superando il Posillipo, a Zurigo, che aveva vinto la coppa delle Coppe. Tutto nel 1987, l’anno d’oro. Con il croato Trumbic in panchina e un’ossatura abruzzese composta da Amedeo Pomilio (il figlio del compianto Gabriele), Papa, Di Fulvio, Montanaro, Rapini, Mundula, Battinelli e D’Altrui. Era una squadra che esprimeva un gioco veloce, ma che era reduce dalla delusione della finale scudetto persa l’anno prima.
Nel frattempo, Gabriele Pomilio aveva inserito nella squadra Dario Bertazzoli, un triestino che aveva giocato sempre in Liguria e che sembrava rassegnato al ritiro. Venne a giocare a Pescara e il suo arrivo fece quadrare il cerchio. Squadra compattata, dentro e fuori dal campo. Di Fulvio e Ballerini animavano il gruppo, che si cibava anche di riti e di scaramanzie. Ad esempio, Franco Di Fulvio che prima di ogni partita aspirava la sigaretta di Gabriele Pomilio. Oppure Bertazzoli che usciva sempre per ultimo alla presentazione della squadra in piscina. Per non parlare delle partite a scopa durante i trasferimenti. Memorabile quella “transoceanica” con Di Fulvio e Gabriele Pomilio che durò 13 ore: da Toronto a Montreal, poi a Milano e a Roma. Sulla via del ritorno in pullman, a Cocullo, Franco Di Fulvio, esausto, e alzò bandiera bianca e la diede vinta all’allora dg. Si rivedranno domenica. Chi con qualche chilo in più, chi non i capelli grigi, alcuni stempiati e altri con il magone dentro per il tempo trascorso. Su un maxi schermo passeranno le immagini di quell’anno magico.
E ognuno tirerà fuori un aneddoto o un ricordo davanti a quelle immagini della piscina Scandone in cui la squadra di Trumbic - nell’andata della finale play off - realizzò il vero e proprio capolavoro di quell’anno vincendo una partita praticamente impossibile con un uomo in meno per metà gara. Domenica ci saranno i ragazzi del 1987, ma anche altri che hanno giocato alle Naiadi negli anni d’oro della pallanuoto pescarese. C’è la Nazionale di Campagna da queste parti e l’amarcord s’intreccerà con il presente. Un altro momento all’insegna dei ricordi sarà quello in programma mercoledì sera (ingresso gratuito alle ore 20,30 con tanto di coreografia ad hoc per il pescarese Francesco Di Fulvio) in occasione dell’amichevole Italia-Giappone. Alle Naiadi ci sarà la commemorazione di Gabriele Pomilio, il padre della pallanuoto - venuto a mancare poco meno di un mese fa - nonché ex dirigente federale e accompagnatore della Nazionale. Sarà una sorta di Pomilio-day a cui darà il suo contributo anche la federazione nuoto. Tra domenica e mercoledì Pescara sfoglierà l’album dei ricordi, nella speranza che il patrimonio sportivo e sociale non venga disperso.
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