il difensore

Stendardo: «Abbiamo dimostrato che non eravamo quelli degli ultimi tempi»

«Tutti dobbiamo qualcosa a Oddo, che a noi giocatori e a questa piazza ha dato davvero molto», esordisce il difensore biancazzurro nel dopopartita, «ma è indubbio che un certo choc positivo l'arrivo di Zeman l'ha prodotto»

PESCARA. «Sappiamo bene di non aver risolto i problemi che avevamo, ma era importante dimostrare che non eravamo quelli degli ultimi tempi. Non come squadra e nemmeno come singoli. Sotto questo profilo la prestazione è perfino più importante della vittoria in se, perché il risultato può essere casuale la prestazione no». Se Cerri e Caprari sono i volti felici della grande giornata biancazzurra, Guglielmo Stendardo (nella foto) ne offre una lettura razionale, meditata, seppur non meno soddisfatta. «Tutti dobbiamo qualcosa a Oddo, che a noi giocatori e a questa piazza ha dato davvero molto», esordisce nel dopopartita, «ma è indubbio che un certo choc positivo l'arrivo di Zeman l'ha prodotto. Del resto lo conosciamo tutti, ha una sua personalità unica e certi metodi inconfondibili. Cosa è cambiato nel dettaglio? Beh neanche tanto, visto che abbiamo lavorato solo tre giorni. Ma evidentemente la miscela ha funzionato e naturalmente questa è benzina che ora dobbiamo far fruttare».

Certo 5 gol non sono strani per una partita di Zeman, ma la porta immacolata una sua singolarità la propone. Cos è cambiato là dietro? «Noi prendevamo parecchi gol su palle inattive, perciò ha deciso di metterci a zona in un certo modo. Ha funzionato bene, naturalmente ora sta anche a noi perfezionare e far funzionare i meccanismi. Certo», non è solo questione di moduli, «dipende tanto da noi giocatori. Dobbiamo mantenere concentrazione e motivazioni. Contro il Genoa poi, ci ha aiutato molto anche Cerri, con la sua fisicità. Perché alla fine nel calcio tutto passa per il collettivo, nel sapere che si è parte di una squadra, dal cui destino non si prescinde. Quindi aiutarsi e sacrificarsi per il compagno per la maglia resta la principale qualità da mettere on campo».

Il risultato clamoroso ha riacceso entusiasmi e perfino speranze di salvezza. Come si gestisce ora questo clima? «La salvezza non sarà facile da raggiungere ma deve essere un obbiettivo sempre presente nella nostra testa. Noi abbiamo il dovere di crederci, dobbiamo innanzitutto sapere che abbiamo qualità e mezzi per farcela. Mettiamocela tutta, tutte le domeniche, poi alla fine faremo i conti. E senza dover rimpiangere nulla».

Poi c'è da ricostruire anche il rapporto col pubblico, forse mai così sfiduciato e deluso come nelle ultime settimane. «Mi spiace molto che la tifoseria stia soffrendo per questa situazione. Non dobbiamo illudere nessuno che sia facile uscirne ma un obbligo morale ce l'abbiamo: restituire ai tifosi l'orgoglio per la loro squadra. E questo è un dovere che tutta la squadra sente. E da parte mia, siccome ho ancora piacere e voglia di giocare, vorrò essere d'esempio». (w.n.)

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