Subito una sfida da ex

Debutto contro i frentani guidati l’anno scorso Ieri era a Milanello, contatti telefonici per il sì.

PESCARA. Dai campi di Milanello a quelli di Poggio degli Ulivi. Ieri, Eusebio Di Francesco era nel centro sportivo del Milan, a Carnago. Era con gli altri allenatori che frequentano il Master per il patentino di prima categoria. Una doppia lezione per il nuovo tecnico del Pescara: aula al mattino e campo nel pomeriggio. Al suo fianco anche Leonardo, il brasiliano che ha fatto a fette la Juve domenica sera. Una giornata particolare per l’ex centrocampista della Roma, tra le lezioni dei corsisti e le chiamate al cellulare. Il sì è stato pressoché immediato. A lui piacciono le sfide e non ha esitato a raccogliere quella che gli ha proposto la dirigenza biancazzurra. Da tecnico della Berretti a quello della prima squadra. Magari pensando alla prima avversaria, quella Virtus Lanciano che ha allenato l’anno scorso. 4-2-3-1 il marchio di fabbrica. Un’esperienza - tra alti e bassi - chiusa alla fine dello scorso gennaio dopo la quinta sconfitta di fila. 21 punti in 20 gare nella prima avventura su una panchina professionistica. Domenica subito la famiglia Maio di fronte.

La presidente Valentina ha pianto dopo il suo esonero. La piazza frentana, invece, non l’ha mai accettato. Ed è questo forse il rammarico più grande di Di Francesco, 40 anni, originario di San Giovanni Teatino e stabitosi a Pescara con la famiglia (è sposato ed è padre di tre figli). Proverà a conquistare la piazza biancazzurra dopo essere entrato nel cuore dei tifosi romanisti. In giallorosso, ha vinto lo scudetto con Capello in panchina nella stagione 2000-2001. E’ stato quattro anni a Roma dove si è reso protagonista anche di alcune iniziative di solidarietà con all’amico Damiano Tommasi. Nella carriera anche 12 presenze e un gol in maglia azzurra. Ha appeso le scarpe al chiodo nel 2005: 252 presenze (e 32 gol) in serie A, 197 (e 13 gol) in B e 67 (e 3 gol) in C1. Ha tergiversato prima di indirizzarsi al lavoro in panchina. Dapprima il calcio a 5.

E poi l’esperienza da ds alla Val di Sangro, in C2. Qualche mese, poi nel dicembre 2007, si è dimesso in disaccordo con l’esonero di Pierini.