Tarquini conquista il Mondiale a 56 anni 

A Macao (in Cina) si aggiudica il titolo iridato World Touring Car Cup (Wtcr) e assicura: «Non ho intenzione di smettere»

Non è bastato l’incidente che l’ha costretto al ritiro in gara 2 a fermare Gabriele Tarquini: il 56enne pilota di Giulianova è riuscito ugualmente a conservare 3 punti di vantaggio nella classifica finale sul principale rivale, il francese Yann Muller, e a vincere il titolo mondiale World Touring Car Cup (Wtcr). Tarquini diventa così il pilota più anziano a vincere la competizione: per lui è il secondo successo iridato dopo quello del 2009, quando la competizione si chiamava World Touring Car Championship (Wtcc): da quest’anno è cambiata la denominazione dopo la fusione con la Tcr, una sorta di serie cadetta del Wtcc. Per il nuovo trionfo del pilota giuliese è stata determinante l’ultima tappa della manifestazione che si è disputata a Macao, in Cina, nello scorso week end. Qui Tarquini si presentava forte del primo posto consolidato nel precedente gran premio in Giappone. Ha, però, dovuto fare i conti con l’incidente al primo giro di gara 2, e a partire in 14ª posizione nell’ultima decisiva gara, con il vantaggio su un’altra Hunday, quella di Muller, ridotto a 18 punti. Alla fine l’abruzzese è comunque riuscito a piazzarsi decimo, e a spuntarla d’un soffio nella classifica finale.
«Sinceramente all’inizio della stagione mi aspettavo di lottare per il titolo, sapevo già che la macchina era buona», ha commentato il campione dopo la premiazione, «ma c’erano quattro Hunday, e il livello degli altri (Michelisz, Muller e Bjork, ndc) è molto alto. Come ho detto all’inizio dell’anno, probabilmente non sarà il più veloce a vincere, ma forse il più fortunato e il più intelligente, perché è una stagione lunga con 30 gare. Ringrazio Hyundai per avermi scelto e tutto lo staff del Bcr Racing (il team italiano di Tarquini, ndc), congratulazioni a Yvan Muller che ha fatto una grande stagione ed è stato il mio più duro avversario, e ovviamente un ringraziamento va a anche tutta la mia famiglia».
Tarquini, nato a Giulianova nel marzo 1962 e conosciuto anche con il soprannome di “Cinghio”, torna sul gradino più alto del podio a distanza di nove anni. «Ricordo che allora, andando alla conferenza stampa finale con il titolo mondiale, stavo pensando che avrei smesso di correre», ha raccontato il pilota, «perché mi dicevo: cosa puoi fare di più di un titolo mondiale? Era probabilmente il momento migliore per smettere. Ma camminando ho pensato anche: perché dovrei fermarmi? Io voglio correre, ho adrenalina, posso gareggiare ancora». Stavolta, però, pare che non si siano affacciati dubbi nella mente di Tarquini: «Ho 56 anni, sono ancora abbastanza veloce e più maturo rispetto a quando ero giovane», ha aggiunto, «è il mio terzo titolo mondiale, perché ne ho vinto anche uno nel karting: non penso che vorrò smettere. E così, se Hunday vorrà lasciarmi continuare, lo farò».
Andrea Rapino
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