Tercas, cruciale la sfida contro Cantù

Teramo nel limbo di mezza classifica, americani al di sotto delle aspettative

TERAMO. La classe operaia di Bologna è andata in paradiso. Quella di Teramo no. E’ il responso della partita della Station di Casalecchio fra Virtus e Banca Tercas, ma anche una metafora dello sbiadito campionato dei biancorossi. Il paradiso dei play off si sta allontanando, l’inferno della zona retrocessione è ancora a distanza di sicurezza: con i suoi 16 punti il Teramo è nel limbo di una zona della classifica che può ancora dire tutto e niente.
Deve però superare la “terra di nessuno”, quel solco di quattro punti che lo separa dal gruppone delle candidate ai play off, dove a quota 20 si trova Cantù, l’avversaria di domenica prossima al Palascapriano. Obbligatorio vincere dunque, non solo perchè è necessario smuovere subito la classifica, ma anche perché poi ci sono due trasferte ad altissimo rischio a Caserta e a Milano e - a parte il valore di queste due squadre - fare punti fuori casa per il Teramo di questa stagione è sempre stato un problema.
Il presidente Antonetti ha chiesto alla squadra di prendere ogni partita come se fosse uno spareggio, senza fare altri calcoli, e di avere maggiore concretezza, eliminando quegli errori al tiro che hanno pesantemente condizionato la prova dei biancorossi a Bologna, facendo infuriare coach Capobianco (e non capita spesso, almeno non in pubblico).
Da questo punto di vista, una Banca Tercas “operaia” (ma alla maniera della Virtus) potrebbe aiutare. Non che a Teramo manchino le stelle: è un peccato, ad esempio, che la straordinaria continuità di rendimento di uno come Valerio Amoroso venga oscurata dalle difficoltà della squadra. Che lotta sempre fino all’ultimo, se la batte alla pari con tutti, ma poi non trova il guizzo vincente.
I motivi possono essere tanti; di sicuro il Teramo di questa stagione non ha avuto l’apporto che si aspettava dagli americani. Non è solo il caso di James Thomas, il centro ingaggiato per catturare tutti i rimbalzi del mondo, poi tagliato a causa dell’infortunio che ne limitava l’esplosività atletica (ma rimane sempre il sospetto che dietro questa decisione ci siano stati anche altri motivi) e sostituito dalla triade Young-Jurak-Stanescu.
Al di sotto delle aspettative, almeno finora, si è rivelato anche Bobby Jones, talento e atletismo da vendere, ma troppo discontinuo per non far rimpiangere David Moss; quanto a Drake Diener, anche nel suo caso il talento non si discute, è utile anche come portatore di palla, ma sul piano realizzativo è oltre cento punti al di sotto del suo predecessore Jaycee Carroll.