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Turchi scuote la Virtus: così non va, rialziamoci

I ragazzi di mister D'Aversa sono tornati ad allenarsi dopo l’uscita dalla Tim Cup di domenica, dopo la sonora sconfitta rimediata contro la Juve Stabia

LANCIANO. Sono tornati ad allenarsi dopo l’uscita dalla Tim Cup di domenica, dopo la sonora sconfitta rimediata contro la Juve Stabia i ragazzi di mister D’Aversa. Una sconfitta che ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi, rimasti allibiti dalla prestazione, pessima, della squadra, ma anche al mister che ha ammesso che quella contro le vespe è stata la “peggiore gara della sua gestione”. Ma c’è chi, in mezzo allo sfacelo, ha cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno. Si tratta di Manuel Turchi rientrato in campo domenica dopo un lungo infortunio al piede che lo scorso anno praticamente non lo ha fatto quasi mai giocare. «È stata una bella emozione rientrare dopo tanto», ha detto Turchi, «speravo però in un esordio migliore. Fisicamente sto recuperando, ma gioco ancora sotto l’effetto degli antidolorifici che spero di abbandonare al più presto. Sulla partita appoggio in pieno le dichiarazioni del mister («peggio di così non potevamo fare», ha detto il tecnico a fine gara), è stato realista. Non è stata una bella partita, è mancato un po’ tutto, ma non sono preoccupato. Anche in passato in coppa siamo andati male, poi in campionato invece è andato tutto bene. Quindi sono ottimista, dobbiamo solo rialzarci. L’unico campanello d’allarme che mi farebbe preoccupare molto, sarebbe la perdita di quella determinazione e grinta che sono le nostre caratteristiche e non devono venire meno, come accaduto invece contro la Juve Stabia. Dobbiamo rialzarci».

E per rialzarsi la Virtus deve appoggiarsi al gruppo, che è la forza della squadra, come evidenziato da Crecco, arrivato in settimana e gettato nella mischia da D’Aversa nella ripresa. «Mi dispiace per aver esordito in una partita così, perché potevamo fare meglio», ha detto il centrocampista, «in questi giorni a Lanciano ho un notato subito che c’è un buon gruppo. Sono sicuro che in campionato faremo molto meglio».

Si guarda quindi con ottimismo al campionato, anche se manca ancora molto. Giorni che serviranno al tecnico per rodare meglio la squadra e alla società per trovare quei rinforzi necessari in ogni reparto. In primis il portiere. Con Cragno (1994) e il Cagliari la trattativa è aperta da settimane, ma non si chiude. Pomini del Sassuolo piace a Ternana e Latina che avrebbero fatto delle offerte alla squadra allenata da Di Francesco. In difesa si aspetta l’arrivo di Jherson Vergara. Il centrale colombiano dovrebbe arrivare con la formula del prestito secco dal Milan che vuole farlo rimanere almeno un altro anno fra i cadetti, dopo l’esperienza dello scorso anno con l’Avellino. A centrocampo dopo Crecco e Ze Eduardo si cerca un altro esterno. La speranza poi, è che non si indebolisca la squadra, come accaduto con la cessione di Troest al Novara che ha privato la Virtus di un uomo di spessore in difesa. Il riferimento è alla cessione di Antonio Piccolo la cui assenza in coppa , perché squalificato, si è sentita. Ieri Piccolo è andato a segno nell’amichevole che alcuni ragazzi hanno giocato contro la Primavera (a segno anche Padovan, Iemmello, Di Benedetto e De Silvestro) e di mercato non parla. Su di lui ci sarebbe il Cesena, che ha appena preso Ciano. E’ vero però che la squadra romagnola ha perso Improta che rientrerà a febbraio e quindi l’interesse per Piccolo resta e fa riflettere, oltre a preoccupare molto il mister, visto che da poco la Virtus ha ottenuto proprio dalla squadra romagnola il prestito di Ze Eduardo. Che nell’operazione non rientri anche l’esterno rossonero? Oltre a Piccolo, che è in scadenza a giugno 2016, hanno avuto richieste di mercato Vastola, dalla Ternana, Paghera, e Luca Verna, mandato in tribuna da D’Aversa, che piace al Catanzaro.

Teresa Di Rocco

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