<strong>Prima divisione. </strong> Laboragine dovrebbe passare alla corte di Di Meo. Capparella in stand by

Valle del Giovenco in confusione

Tanti giocatori in rosa, molti infortuni e scelte discutibili: è crisi

Un punto in quattro partite. La Valle del Giovenco ha imboccato la strada che porta verso il baratro. Un percorso nuovo per quella che viene considerata la realtà emergente del calcio abruzzese.
Negli ultimi anni, infatti, ha disputato sempre campionati di alta classifica, salendo dall’Eccellenza alla Prima divisione nel giro di poche stagioni. Adesso, la situazione è difficile. E a poco servono gli alibi del caso. Ancor meno l’analisi dell’allenatore Dario Bonetti che ha puntato l’indice contro l’anemia in avanti per spiegare la crisi.

Non ha un’identità questa Valle del Giovenco. Non riesce a imporre un proprio gioco. E va in campo con giocatori fuori ruolo: De Berardinis è un difensore centrale e viene schierato terzino destro; Locatelli è un terzino e si ritrova a fare l’ala. Tanto per fare qualche esempio. Ma anche le sostituzioni di domenica non hanno convinto: togliere dal campo Caccavallo e Negro non è stata una scelta felice, perché erano gli unici a poter concretizzare qualche ripartenza, necessaria per dare fiato alla difesa. E poi i gol da calcio da fermo, una costante per la Valle del Giovenco. Ha incassato 29 gol. Solo il Potenza, con 31, ha fatto peggio nel girone B della Prima divisione.

Tanti, troppi giocatori. Una trentina in rosa. Hanno generato confusione i numerosi arrivi. A partire da quello del brasiliano Cesar, l’ex laziale ha avuto un rendimento inferiore alle attese. Tante stelle e pochi punti. Il greco Choutos gioca poco perché continua a lamentare problemi fisici. Gli infortuni sono all’ordine del giorno, muscolari e non solo. L’integrazione tra la vecchia guardia e i giocatori arrivati durante la stagione non si è mai concretizzata, risultati alla mano. C’è il rischio di un crollo verticale, malgrado gli sforzi economici della società. Che non sta badando a spese pur di conseguire la permanenza nella categoria. Arrivi uno dietro l’altro. Forse, anche Capparella.

Ma la rosa va sfoltita. Il giovane difensore Blanchard, titolare fino alla gara con il Cosenza, domenica non è stato nemmeno convocato. A casa anche Michel Cruciani e Simone Piva, due dei protagonisti della promozione della passata stagione. L’attaccante Giovanni Cipolla, titolare nelle ultime gare, è rimasto in panchina e, durante il derby, l’allenatore ha preferito inserire (nella ripresa) Cosimo Damiano Laboragine con le valigie già pronte. Il trequartista di origine pugliese, infatti, già domani dovrebbe passare alla Pro Vasto, in Seconda divisione.
E poi Carmine Giordano. Ma davvero il centrocampista di origine campana non è in grado di giocare in una squadra come la Valle del Giovenco vista in campo domenica scorsa? Che poi la fortuna non stia aiutando i biancoverdi è vero. Ma la buona sorte va cercata attraverso il gioco e la voglia di arrivare alla meta.