Valle del Giovenco, scatto d’orgoglio

Recupera lo svantaggio e in venti minuti affonda la Reggiana con Cipolla

AVEZZANO. Nel giorno forse più cupo della breve storia della Valle del Giovenco, arriva una vittoria tanto inaspettata quanto meritata. Uno scatto d’orgoglio firmato a quattro mani da Roberto Cappellacci e Dario Bettini, ideatore e protagonista in campo della rimonta sulla Reggiana.
Allo stadio si rivede il ds Ivano Bonetti, tornato in carica in settimana, mentre sugli spalti del Dei Marsi non c’è traccia di presidenti, passati e futuri. In compenso, c’è spazio in curva nord per uno striscione polemico dei tifosi avezzanesi verso la società, a cui viene chiesta chiarezza. Quello che è chiaro è che, il 23 maggio, la Valle del Giovenco sarà costretta ad affrontare l’andata dei play out. Ancora ignoto l’avversario e qui tutti sperano sia il Ravenna.

L’aria che si respira è pesante, e non solo per una pioggerellina fastidiosa che guasta l’ultima casalinga della regular-season. Voci parlano di un prossimo esonero di Cappellacci, che intanto deve fare i conti con il solito bollettino medico. Fuori causa restano N’Ze, Pomponi, Negro, Petitto, Giordano e Caccavallo.

In campo va Di Bella al centro della difesa, Suriano terzino sinistro e Capparella in appoggio a Dall’Acqua. Il centrocampo è praticamente obbligato.
Ma questa è una squadra che di orgoglio ne ha da vendere e si capisce fin dal principio che nessuno vuole rappresentare la vittima sacrificale di una Reggiana in piena lotta playoff. E se alla fine tra i migliori in campo c’è il portiere granata Tomasig un motivo ci sarà. L’estremo emiliano si oppone con difficoltà alle fiondate di Cesar, Capparella e Rebecchi, mentre Anderson porta i suoi in vantaggio grazie a un eurogol, uno dei tanti (al passivo) ammirati quest’anno al Dei Marsi.

La reazione c’è, e non è solo di nervi. Prima dell’intervallo Dall’Acqua sfiora il pari, ma bisognerà attendere la metà della ripresa per assistere al gol biancoverde. Lo sigla, sessanta secondi dopo il suo ingresso in campo, il “cobra” Bettini, anima e cuore di questo gruppo. Cappellacci lo manda dentro al posto di Suriano: scelta coraggiosa, anche perché Cesar, fin lì il migliore dei suoi, è costretto a scalare nel ruolo di terzino. Scelta ripagata e che fa cominciare la rimonta, poi sigillata dal gol di rapina di Cipolla, anche lui dentro dopo il rosso ad Anderson. Vittoria velleitaria si dirà, e invece nel calcio sono proprio questi i segnali da cogliere. Perché quando mancano gli stimoli diventa un merito enorme saperne trovare.

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