Valoti è già una garanzia: Pescara, voglio andare in A

Il trequartista arrivato dal Verona è il più in forma della squadra biancazzurra: «Noi protagonisti in campionato. Qui c’è gente che vuole fare bene»

PESCARA. È uno degli ultimi arrivati Mattia Valoti, ma a vederlo in campo sembra esser qui da una vita: «Il merito va al mister e ai miei compagni che mi hanno accolto nel migliore dei modi. È vero, sono arrivato da pochi giorni, ma vi assicuro che ho una gran voglia di fare, così come tutta la squadra e credo che quanto visto già da queste prime uscite testimoni quello che sto dicendo».

leggi anche: Pescara batte il Sudtirol e il 16 agosto va a Torino All'Adriatico la sfida Tim Cup contro la squadra di Stroppa vinta per 2-0. La prima rete al 16' del primo tempo del giovane Valoti, il raddoppio al 51' di Torreira

Ieri sera è stato il migliore in campo, in assoluto: «Devo dire che il ruolo di trequartista è quello che preferisco, anche se all’occorrenza mi adatto anche a fare la mezz’ala. Oddo mi ha schierato dietro le punte e ho cercato di fare del mio meglio». E l’ha fatto. Un gol, una spettacolare traversa con un tacco volante e tante giocate di livello: «Mi piace andare a caccia delle seconde palle e proprio da una di queste ho trovato la rete del vantaggio. Poi sono importanti anche i movimenti delle punte: stasera Lapadula e Vukusic si sono mossi tantissimo, facilitando la ricerca della profondità».

Poi sulla crescita della squadra: «Non siamo messi male», dice sorridendo, «ed abbiamo ancora tempo per migliorare. Ci sono tanti ragazzi come me che non vedono l’ora di mettersi in mostra. Inoltre, quelli che erano qui lo scorso anno avranno di certo il coltello tra i denti per l’epilogo della passata stagione».

Non si sbilancia, Valoti, sugli obiettivi stagionali, ma ha le idee chiare: «Sono venuto a Pescara perché ho visto ciò che è stato fatto lo scorso anno e vedo che c’è voglia di riprovarci. L’obiettivo è quello di ritagliarci un ruolo da protagonista nel campionato serie B, sperando in un esito diverso rispetto al passato».

Adriano De Stephanis

©RIPRODUZIONE RISERVATA