Vivicittà, show di Di Mario e Di Donato

Sul podio anche Marchetti e Giovannangelo La teatina è stata la più brava fra le donne

PESCARA. La domenica ecologica indetta dal Comune, ha salutato la 30ª edizione del Vivicittà, svoltasi ieri a Pescara. Il capoluogo adriatico era una delle 36 città italiane ad ospitare la tradizionale manifestazione podistica organizzata dalla Uisp, in collaborazione con il Coni e la Fidal. La distanza della gara era di 12 km, che si sviluppavano in gran parte lungo la riviera su di un circuito di 6 km da ripetere due volte. Al significato sportivo dell’evento si affiancava anche quello della sensibilizzazione ambientale. Il motto coniato in questa occasione era mutuato dallo slogan europeo delle 3 R: “Riduco, Riciclo, Riuso”.

La partenza, data come di consueto in contemporanea nelle 36 città italiane, dai microfoni di Radio 1, è stato il momento più emozionante della manifestazione. Un fiume di podisti, 1.061 per l’esattezza, si è disteso lungo via Fabrizi. Gli atleti di vertice subito concentrati nel prendere la testa della corsa, gli altri più distratti, a salutare familiari e spettatori o a scambiare quattro chiacchiere con il compagno di fatica nell’ordinaria domenica di salutare sgambata. Ll’anno scorso la gara di Pescara era stata la più veloce in Italia, in base alla classifica compensata nella graduatoria dei tempi dei vincitori delle altre sedi del Vivicittà, ma quest’anno non è andata così. Il forte vento contrario, che spirava soprattutto lungo la riviera, ha disturbato l’andatura dei primi, condizionando alla fine il tempo del vincitore, il 36enne Ivan Di Mario (Polisportiva Molise), che ha chiuso la prova in 38’11”. Al via, scattano in testa Di Mario, Fabiano Carozza (Aeronautica Militare) e il giovanissimo Daniele D’Onofrio, quest’ultimo secondo assoluto in Italia nella scorsa edizione del Vivicittà, ma reduce da un lungo periodo di fermo per infortunio. I tratti in salita,situati nell’attraversamento della bretella dell’asse attrezzato e sul Ponte del Mare, rendono la fatica dei podisti ancora maggiore.

Il gesto di corsa di D’Onofrio e Carozza, due ottimi interpreti della pista, è elegante ed efficace, ma non basta a tenere a freno la forza di Di Mario che, al quinto chilometro, piazza l’allungo decisivo al quale i suoi due quotati avversari non riescono a reagire. Carozza si ritirerà dopo metà gara, per un fastidio a un piede, mentre D’Onofrio, a corto di preparazione, viene ripreso e superato dal sorprendente frentano Francesco Marchetti e, successivamente, anche dal farese Tommaso Giovannangelo. Intanto, Di Mario guadagna sempre più terreno sui più diretti inseguitori senza apparente fatica, mentre alle sue spalle le posizioni del podio si congelano. Il secondo classificato, Marchetti, arriva a oltre un minuto dal vincitore seguito da Giovannangelo a un minuto e quaranta. A caldo, il campobassano Ivan Di Mario, secondo nella maratona di Pescara dello scorso ottobre, commenta così la sua gara: «Il vento contrario faceva perdere a mio avviso otto-nove secondi a chilometro. Ho deciso di prendere subito l’iniziativa, perché l’andatura dei miei compagni di fuga era piuttosto lenta. Anche se questa scelta tattica mi è costata per il forte vento contrario alla direzione di corsa. Ora mi preparo per i 10 mila su pista, fra due settimane, dove cercherò il minimo di partecipazione ai Campionati Italiani Assoluti». L’ordine d’arrivo femminile è stato vinto dalla teatina Simona Di Donato (Runners Chieti), 80ª in classifica generale con il tempo di 48’02”, che ha disputato una gara in rimonta su Elisa Gabrielli (Atletica Colosseo 2000 Roma), seconda in 49’15” . Terza Francesca De Santis (Farnese Pescara). Le altre classificate nelle prime posizioni: 4ª Monia Coletti (Fit Program Naiadi), 5ª Rosalba Monachese (Atletica Val Tavo), 6ª Marialuisa Rulli (Runners Chieti), 7ª Lorella Bassani (Runners Chieti), 8ª Marilena Aceto (Runners Chieti), 9ª Sabrina Brouwers (Aterno Pescara), 10ª Franca Ruzzi (Runners Chieti).

Roberto Ragonese

©RIPRODUZIONE RISERVATA