PESCARA

Zeman-Sebastiani, dopo la lite solo risultati positivi

Dallo scontro prima del match col Novara 10 punti in 4 partite. A Foggia nuovo botta e risposta, ma anche la promessa del presidente: «Ridurremo la rosa a 25»

PESCARA. Se scambiarsi frecciate aiuta a vincere, continuino pure. Da quando il rapporto tra Zdenek Zeman e Daniele Sebastiani si è incrinato il Pescara non ha più perso una partita. Non solo, grazie al successo sul campo del Foggia i biancazzurri hanno inanellato il quarto risultato utile di fila (3 vittorie e un pareggio) con una media punti (2,5 a gara) mai ottenuta in precedenza. Superato anche lo score di un’altra serie positiva (la più duratura) conseguita tra la 3ª e la 7ª giornata, quando il Delfino ha collezionato un successo e quattro pareggi (7 punti in 5 match, media 1,4 a partita). Forse è una coincidenza, ma dalla furiosa lite tra l’allenatore e il presidente biancazzurro, iniziata alla vigilia e proseguita al termine dell’incontro casalingo con il Novara, il Pescara ha iniziato a volare.
Nuovo botta e risposta. Anche nel post partita allo Zaccheria i due si sono beccati. Sebastiani ha ribadito che «Mariani non rientra nei piani della società» e in seguito è arrivata la risposta al veleno di Zeman: «Non lo so, piacerebbe anche a me conoscere quali sono i nostri programmi». Dunque, a Foggia è andato in scena un’altra puntata della querelle tra il maggiore azionista biancazzurro e il tecnico boemo. L’elemento di novità, emerso sabato dalle dichiarazioni di Zeman, è l’assoluta mancanza di condivisione della strategia in sede di calciomercato. O, peggio ancora, non è escluso che lo stesso allenatore sia totalmente all’oscuro delle trattative portate avanti dalla società. È il caso, ad esempio, di Kevin Yamga, giovane di prospettiva secondo Sebastiani, ma che non figurava nell’elenco degli obiettivi indicati da Zeman nei mesi scorsi.
Tuttavia, dall’ennesimo scontro dialettico tra i due è uscito anche un altro punto inedito, stavolta assolutamente positivo per il tecnico di Praga. Ci riferiamo alla promessa del presidente di portare a 25 il numero dei calciatori in rosa. «Ci arriveremo sicuramente a quel numero di giocatori», ha assicurato Sebastiani due giorni fa, «anche se, bisogna dire che in questi giorni Zeman si sta allenando con i giocatori che vuole. Poi se non ci riusciremo e qualcuno dovrà rimanere fuori non sarà affatto un problema».
Il possibile scenario. A nove giorni dalla chiusura del calciomercato, la rosa del Pescara conta 34 tesserati, compresi Milicevic, Rossi e Forte, i tre calciatori esclusi già dall’estate scorsa dal progetto tecnico che non si sono mai allenati col gruppo, e l’infortunato Palazzi (per lui stagione a rischio dopo l’intervento ai legamenti e al menisco). Senza questi elementi il numero dei calciatori scende a 30. In pratica, per accontentare totalmente l’allenatore bisognerà trovare una sistemazione ad altri cinque giocatori. Tra i possibili partenti figurano tre difensori centrali (Bovo, Stendardo e Campagnaro), due centrocampisti (Selasi e Coulibaly) e quattro attaccanti (Cocco, Cappelluzzo, Latte Lath e Bàez). In odore di addio c’è anche Zampano, ma se il terzino dovesse lasciare l’Abruzzo verrebbe subito rimpiazzato da Fiamozzi. Quasi sicuramente, tra i giocatori elencati in precedenza, vanno individuati quelli che, con il loro trasferimento, consentiranno al Pescara di avere un organico con 25 interpreti. Finora il club ha operato quattro cessioni (Pigliacelli alla Pro Vercelli, Ganz all’Ascoli, Benali al Crotone e Del Sole alla Juve) che però sono state quasi tutte bilanciate dagli arrivi di Gravillon, Falco e Yamga. Restano nove giorni, poi si traccerà il bilancio definitivo.
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