A Teramo asili nido in casa

Parte la rivoluzione del tagesmutter con una mamma o una donna che decide di aprire un piccolo nido per accogliere i propri figli insieme ad altri bambini. Il progetto si chiama "Tienimi con te"

TERAMO. La rivoluzione degli asili nido potrebbe stare tutta in una parola: tagesmutter, traduzione tedesca di "mamma di giorno". Non una vocazione ma bensì un lavoro, quello dell'operatrice educativa di nido familiare cioè una mamma o una donna che decide di aprire un piccolo nido per accogliere i propri figli insieme ad altri bambini tra le mura domestiche. Gli asili familiari sono già realtà in molti paesi europei e anche in alcune Regioni del nord Italia (come il Trentino) e presto la provincia di Teramo potrebbe ospitare il primo progetto sperimentale del genere in Abruzzo. E' la risposta a tanti problemi della famiglie con figli che devono far quadrare il bilancio e si scontrano con le lunghe liste di attesa per accedere agli asilo nido comunali o con le rette troppo alte delle strutture private, oltre che con la difficoltà per le donne di conciliare lavoro e figli.

Non a caso il progetto si chiama "Tienimi con te" ed è pensato appunto per avviare le donne alla professione di "Tagesmutter" ed attivare il servizio di nido domiciliare.
L'idea è targata Provincia di Teramo ed è promosso dall'assessorato al Lavoro guidato da Eva Guardiani e da quello per le Politiche sociali del vicepresidente Renato Rasicci.
«Dobbiamo riconoscere che l'idea è arrivata da un consigliere di minoranza, Giuseppe Di Febo che ci ha dato l'input», spiega, «poi siamo andati avanti e abbiamo presentato il progetto per il finanziamento sia alla Regione, tramite l'assessore Federica Carpineta, sia al ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna». In ballo a livello nazionale per questo tipo di iniziative ci sono 70 milioni di euro alle quali aspira anche la Provincia che ha richiesto un finanziamento di 108mila euro.
Appena ci sarà l'ok per i fondi l'ente emetterà il bando di selezione delle aspiranti "Tagesmutter", donne con esperienza nel campo dell'assistenza ai minori, con un abitazione che risponda agli standard e naturalmente una buona dose di motivazione e pazienza. Dopo un corso di formazione di 400 ore (di cui 150 di tirocinio) queste potranno aprire i propri nidi accogliendo bambini dai 3 mesi ai tre mesi, in numero massimo di cinque per casa (compresi gli eventuali figli). Tra i vantaggi maggiori dell'asilo domiciliare quello di poter concordare con le famiglie sia gli orari che il calendario.

Ogni asilo dovrà comunque rispondere agli standard richiesti e mettere in campo programma educativo e attività come avviene nelle strutture classiche. Per supportare le donne in questo percorso la Provincia ha stretto un accordo di partenariato con il Consorzio di cooperative sociali S.g.s. che forniranno assistenza, oltre al costante monitoraggio sui servizi offerti dai nidi domiciliari messo in campo dall'ente.