A24, lavori per fermare l’erosione di decine di pilastri

La società Strada dei Parchi risponde alla denunciato pubblicata sul Centro, assicura che non ci sono rischi e spiega i lavori in programma per bloccare l’erosione del cemento

TERAMO. Sono diversi e non uno solo i pilastri deteriorati ma non c’è pericolo di crollo. Siamo sull’A24, alle porte di Teramo dove quelle torri di cemento armato, che sorreggono la carreggiata a decine di metri d’altezza, stanno perdendo pezzi. I ferri sono visibili e divorati dalla ruggine. Il Centro, due giorni fa, ha pubblicato delle immagini eloquenti scattate all’uscita di San Gabriele da lettori che chiedevano di essere rassicurati. La risposta della società Strada dei Parchi, concessionaria dell’A24, è stata immediata e si riassume così: quei pilastri mostrano evidenti segni di deterioramento ma la situazione è monitorata.

«Nonostante le immagini inducano a pensare di essere davanti a una situazione preoccupante o drammatica per la sicurezza e la tenuta del viadotto autostradale», spiegano dalla Strada dei Parchi, «possiamo garantire con assoluta certezza sulla tenuta statica di quei piloni. La situazione, di certo seria», si legge ancora nella risposta, «ci è nota da tempo. Da quando due anni fa abbiamo rilevato il controllo della società autostradale. Questi piloni, come altri, sono monitorati sistematicamente dai nostri tecnici, con ispezioni trimestrali, che verificano lo stato di conservazione dei singoli elementi costruttivi. In presenza di anomalie significative, vengono effettuati degli studi specifici corredati, all’occorrenza, da indagini in sito e in laboratorio oltre che da calcoli di verifica statica. Questo per ognuna delle strutture che compongono gli oltre 280 km di rete della A24-A25».

Il massiccio deterioramento documentato dai cittadini non deve preoccupare, scrive Strada Parchi, perché «esclusivamente esterno, che non compromette né intacca la struttura portante e la resistenza dei piloni». I danni ci sono, ma interessano lo strato superficiale del calcestruzzo corroso da due fattori. «Il primo», spiega l'azienda, «è frutto dell’intenso ricorso a cloruro di sale, abbondantemente cosparso in inverno per evitare formazioni di ghiaccio sulla carreggiata autostradale. I cloruri si disciolgono e generano percolazioni di acque salate lungo i fusti dei piloni, provocando per questo l’ossidazione superficiale dei ferri e i distacchi dei calcestruzzi esterni». L’altro elemento va ricondotto alla mancata manutenzione che Strada Parchi imputa alle difficili situazioni finanziarie-economiche delle precedenti gestioni che «non hanno mai goduto di sistematici interventi di manutenzione». Una situazione cambiata nel 2003 con la privatizzazione del servizio «per ricevere una vera e forte accelerazione solo negli ultimi due anni», spiega Strada dei Parchi, «con il passaggio del pacchetto di controllo della società di gestione al Gruppo Toto. E’ stato così avviato un intenso piano di manutenzione straordinaria. Tanto che sono stati rimessi a nuovo quei viadotti di A24 e A25 che presentavano situazioni più gravi. Dopo studi approfonditi e la messa a punto di progetti esecutivi, inoltre, i primi lavori sono già partiti, anche per una messa in sicurezza sismica di tutta l’autostrada. Anche in relazione alla nuove norme comunitarie e ai livelli di maggiore sicurezza passiva richiesti». La Strada dei Parchi ha inviato al Centro le fotografie che pubblichiamo: sono lavori nel tratto aquilano vicino a Cerchio. Ma l'azienda rassicura i teramani: «C’è una gerarchia di interventi stilata dai nostri tecnici che tiene conto di specifiche situazioni delle singole strutture, ma anche i piloni segnalati sono tra quelli che saranno rimessi a nuovo».

Evelina Frisa

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