Abusi sulla figlia 14enne, padre allontanato da casa dal giudice di Teramo

Provvedimento del giudice per un teramano di 50 anni accusato di violenza sessuale sulla ragazzina minorenne

TERAMO. L’unica certezza, per ora, è l’ordinanza con cui il giudice ha allontanato un padre dalla casa familiare con l’accusa di violenza sessuale sulla figlia, una ragazzina minore di 14 anni. Ed è la cronaca di un provvedimento giudiziario a raccontare l’ennesima storia di abusi e violenze in famiglia finita in procura.

L’ordinanza è stata firmata dal gip Giovanni de Rensis su richiesta del pm Laura Colica, titolare del fascicolo, e nei prossimi giorni l’uomo, un teramano incensurato di 50 anni, comparirà davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. La misura è stata chiesta al termine di una indagine complessa e delicata, come lo sono tutte quelle che travolgono la vita di ragazzini vittime di abusi. Questa, in particolare, sarebbe nata anche dopo la segnalazione di alcuni insegnanti. Perchè nella scuola, uno dei luoghi di osservazione dei segnali di abuso, ci sono ancora i docenti che se ne infischiano dei tagli e continuano ad essere così attenti da poter percepire il cambiamento di una studentessa che da estroversa diventa introversa, da sorridente diventa imbronciata e silenziosa. E che, nonostante tutto, riesce a confidare qualcosa.

Nel corso dell’indagine, che resta avvolta da uno stretto riserbo come tutte quelle che riguardano minori, sarebbero state raccolte anche le testimonianze di alcuni familiari della ragazzina, a cominciare dalla madre. Ne è nata un’inchiesta complessa al termine della quale il pm ha chiesto ed ottenuto la misura al gip. Misura che è stata notificata dalla polizia appena qualche giorno fa: l’uomo non può avvicinarsi alla casa familiare nè ai luoghi frequentati dalla ragazzina. Tra domani e dopodomani dovrebbe comparire in tribunale per l’interrogatorio di garanzia: in quell’occasione potrà avvalersi della facoltà di non parlare o dare la sua versione dei fatti. E in un’inchiesta delicata e complessa come questa non è escluso che la procura possa chiedere un incidente probatorio, istituto procedurale indispensabile per cristallizzare testimonianze o consulenze.

Passaggio che la Carta di Noto, che individua e descrive protocolli da seguire in relazione all'esame del minore che si ipotizzi vittima di abusi, ritiene indispensabile visto che all’articolo 7 recita: «L’incidente probatorio è la sede privilegiata di acquisizione delle dichiarazioni del minore nel corso del procedimento».(d.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA