Alla Asl 40 assunzioni con l’inghippo
Di Bonaventura: un’ingiustizia, anche se sei ingegnere informatico non puoi aspirare al posto di addetto al computer
TERAMO. Sei laureato in ingegneria informatica? Non puoi ottenere un posto da addetto all’immissione dati alla Asl di Teramo. E, senza scomodare un lungo e faticoso percorso universitario, nemmeno se ai un attestato da operatore Edp. Un paradosso tutto italiano, quello segnalato dal consigliere comunale di “Città di virtù”, Valdo Di Bonaventura, riguardo ai tre bandi pubblicati dalla Asl per l’assunzione, per un anno, di 21 addetti all’immissione dati, 14 magazzinieri consegnatari e 5 centralinisti telefonici. Di Bonaventura parla di «situazioni poco trasparenti pur se fatte nel rispetto della legge 56/87». In sostanza parla di «requisiti particolarmente restrittivi per l'accesso alla graduatoria», che sarà stilata dal centro per l’impiego.
«La procedura, infatti, non prevede prove selettive ma si limita alla formazione di una graduatoria sulla base di tre criteri: famigliari a carico, reddito personale e stato di disoccupazione e su questi aspetti poco da ridire. Ma l'aspetto controverso inaccettabile riguarda proprio i criteri di ammissibilità alle tre selezioni: servono tassativamente particolari qualifiche nello specifico "Addetto all'immissione dati" e "Magazziniere consegnatario". Ciò significa che il mancato possesso di queste specifiche e inusuali qualifiche impedisce la partecipazione. Una tale selettività a monte non è giustificata: si tratta di mansioni che richiedono competenze piuttosto diffuse e presenti in varie altre qualifiche e titoli, equivalenti o superiori, che il bando al momento escluderebbe, limitando a pochissimi aspiranti la possibilità di partecipare. Alla selezione di "Addetto all'immissione dati", ad esempio, non potrebbe partecipare un operatore Edp con certificato Ecdl e una laurea in informatica o in ingegneria informatica se non ha la qualifica richiesta dall'avviso; non potrà candidarsi a "Magazziniere consegnatario" un magazziniere con 10 anni di esperienza e una laurea in ingegneria logistica». Di Bonaventura ricorda le centinaia di giovani che hanno speso bei soldi per ottenere il titolo di operatore Edp o la patente europea. E suppone che tale rigidità nei criteri fissati da delibere firmate dall’ex manager Giustino Varrassi sia una modalità «per ridurre drasticamente e ingiustificatamente la platea degli aspiranti, limitando il diritto a concorrere a soggetti ugualmente adeguati». Ecco che il consigliere chiede al direttore generale della Asl, Paolo Rolleri, «di annullare l'attuale selezione e di riaprirla, possibilmente con concorso pubblico, con nuovi e più ampi criteri che prendano in considerazione qualifiche e titoli equivalenti così da estendere la partecipazione a una più vasta platea di aspiranti con competenze analoghe. Probabilmente alla fine gli ammessi saranno gli stessi che hanno svolto stage formativi alla Provincia e quant'altro, visto tali mansioni non si possono facilmente acquisire con corsi». Di Bonaventura infine parla dei precari, dipendenti di cooperative, che ora ricoprono i posti messi a bando, che non potranno accedere alla selezione e che dal 1° marzo saranno fuori dalla Asl. Ad esempio, fa notare, nel caso dei magazzinieri si disperderà un prezioso patrimonio di esperienza, basilare nella gestione dei magazzini farmaceutici. (a.f.)
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