Anche la Gpk in crisi, tredicesima a rate

Villa Zaccheo, in difficoltà la storica azienda che produce buste, la speranza riposta in nuove commesse d’alta moda

CASTELLALTO. Nubi scure all’orizzonte della Gpk, storica azienda di Villa Zaccheo che produce buste di carta. La fabbrica è reduce da una procedura di mobilità su base volontaria che ridotto l’organico, subito dopo l’estate, di più di 20 persone.

Non solo: la Gpk si è recentemente fusa con un'azienda di Osimo, la Italpolimeri, ma questa operazione in cui si riponevano molte speranze non ha portato alcun giovamento alla situazione finanziaria dell’azienda. Infatti non è stata pagata l'intera tredicesima: è stato dato un acconto di 500 euro con l’impegno a saldare entro gennaio. Non è andata molto meglio a chi ha fatto accordo per andare in mobilità, l’incentivo pattuito è stato rateizzato e le ultime tranche non sono state pagate. Recentemente sono anche stati sostituiti i quadri.

Dopo una serie di “cure dimagranti” adesso la Gpk è rimasta con una quarantina di dipendenti. Nel 2010 è stato dismesso lo stabilimento di Vasto dove si portava materiale semilavorato a Villa Zaccheo e dove lavorano 16 persone. Negli ultimi anni è stato frequente il ricorso alla cassa integrazione, ordinaria e straordinaria. E’ stato anche dismesso il settore delle buste in plastica, è rimasto attivo quello delle buste in carta, soprattutto destinate all'alta moda, ma anche in questo ambito subiscono la concorrenza di aziende che riescono a praticare prezzi minori. In prospettiva, a marzo, la Gpk spera di poter ottenere nuove commesse per marchi importanti.

«E’ un'azienda che fino a qualche anno fa non aveva assolutamente di questi problemi ma che ha praticamente dimezzato l'organico e oltrettutto non dà garanzie per chi resta», osserva Bernardo Testa della Filctem Cgil, «la situazione finanziaria è in sofferenza, si vede dai ritardi nei pagamenti di tredicesime e ratei di incentivo. Oltre a questo le commesse che ad oggi nonsono sufficienti. Rischiamo di perdere un'azienda storica, esiste da più di 40 anni nella zona industriale di Castellalto. Peraltro non c'è più nessuno che può usufruire della mobilità per andare in pensione. Altre aziende del settore hanno esternalizzato alcune lavorazioni e hanno abbattuto i costi».

La situazione, in definitiva, non è rosea. E dire che nel 2008, prima dell’inizio della grande crisi, la Gpk è stata la prima azienda del settore in Italia a ottenere la certificazione “Forest stewardship council”. E’ un termine inglese che significa, nei fatti, che l’azienda non sfrutta indiscriminatamente le foreste. Una certificazione che viene assegnata da un consiglio che include gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, associazioni di consumatori.

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