Arrivano i massi: Bellante blocca la frana

Transennato il campanile di Montepagano: può cadere. E Mastromauro zittisce Brucchi sulla polemica sul tribunale

TERAMO. Continuano a spuntare danni causati dal maltempo.

QUI BELLANTE. Blocchi di cemento piazzati sotto le abitazioni, davanti all’argine eroso del Tordino. Il sindaco di Bellante, Mario Di Pietro, annuncia che in settimana saranno ultimati i lavori per salvare definitivamente le case situate nella frazione di Molino San Nicola. I massi sono stati collocati in prossimità dell'argine del fiume Tordino che, durante i giorni scorsi contraddistinti da precipitazioni abbondanti, era salito paurosamente, minacciando la frazione popolata da circa 800 cittadini. La furia del corso d'acqua aveva contribuito, 300 metri più a monte, anche al crollo della bretella della Teramo-mare, che l’Anas sta riparando e che secondo le previsioni riaprirà il 25.

Poco prima sarà ultimato il posizionamento dei massi e il rafforzamento della barriera nell'alveo del fiume, a difesa della frazione: i lavori sono stati eseguiti a tempo di record dalla ditta Di Eleuterio incaricata dalla Protezione civile regionale e sotto la direzione del Genio civile.

DIATRIBA SUL TRIBUNALE. Scontro di tribunali, il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro ribatte al primo cittadino di Teramo Maurizio Brucchi e lo accusa di voler far passare un'offerta di collaborazione come provocazione. Era stato Mastromauro, alcuni giorni fa, a proporre al presidente del tribunale di Teramo, Giovanni Spinosa, di utilizzare la sede staccata di Giulianova per l'attività giudiziaria, in quanto il palazzo teramano è momentaneamente afflitto da infiltrazioni di acqua piovana che ne compromettono l'utilizzo. A tale proposta Brucchi aveva risposto invitando il sindaco giuliese a fornire piuttosto contributi finanziari per il tribunale teramano. «Capisco il nervosismo dovuto alle difficoltà, considerando che Brucchi gioiva per l'accorpamento a Teramo delle sezioni staccate di Giulianova ed Atri», dichiara Mastromauro, «ma Brucchi dovrebbe contenerlo il suo nervosismo, perché rischia il ridicolo quando dice che Giulianova ed Atri, penalizzate dall'accorpamento, dovrebbero contribuire alle spese per il palazzo di giustizia di Teramo. Ed anche quando richiama impropriamente la mia idea di vasta area, Brucchi dimostra di non comprendere che area vasta non significa eliminare ciò che esiste nel resto della provincia per concentrare tutto a Teramo».

COZZE SPARITE. La tempesta che si è abbattuta nei giorni scorsi sulla costa ha causato ingenti danni anche alla produzione delle cozze: a dichiararlo è Federpesca, che chiede sostegno alla Comunità europea. Le avverse condizioni meteo hanno danneggiato l'impianto di miticoltura gestito da Emidio Carusi a Giulianova, che ha patito perdite per centinaia di migliaia di euro nel proprio allevamento di cozze. «I danni, anche quest’anno come negli altri precedenti, sono ingenti», sostiene Carusi, «circa il 70% del prodotto è andato perso, la struttura è stata fortemente compromessa. Per fortuna ai danni subiti come imprenditore, con impegno passione e tenacia, rimedieremo. Certo che il nocumento è di centinaia di migliaia di euro e il rammarico è che, in virtù di ciò, non potremo soddisfare la richiesta del prodotto per la vendita nella prossima estate, periodo in cui la domanda di cozze è molto alta". Walter Squeo, rappresentante di Federpesca, ribadisce come siano necessari aiuti e contributi finanziari, anche europei, che permettano a tali attività, uniche nel proprio genere, di ripartire al più presto.

CAMPANILE A MONTEPAGANO. I vigili del fuoco hanno effettuato ieri pomeriggio un intervento spettacolare per mettere i sicurezza la torre campanaria di Montepagano. Il maltempo dei giorni scorsi, infatti, aveva danneggiato la struttura architettonica, costringendo così i vigili ad asportare alcune grosse parti esterne in muratura e anche un oggetto metallico, anch’esso giudicato pericolante. L’area sottostante è stata poi transennata, in modo da evitare incidenti in caso di eventuali crolli. «Si è trattato di un intervento necessario di messa in sicurezza» sottolinea l’assessore ai lavori pubblici, Fabrizio Fornaciari «cui comunque seguirà a breve anche la ristrutturazione della torre che abbiamo già pianificato e per il quale siamo in attesa del finanziamento». Probabilmente, quindi, non sarà neppure necessario rimuovere le transenne, in quanto i nuovi lavori dovrebbero iniziare a stretto giro. (s.p.-f.ce.)

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