Arta e carabinieri alla Veco in venti controllano i fumi

Un altro blitz a Martinsicuro, ormai sono una decina le ispezioni nella fonderia L’ad Vecchiotti: «Siamo tranquilli, ma ci dicano se dobbiamo andare via»

MARTINSICURO. Nuovo blitz alla Veco. Ieri mattina una ventina fra tecnici e carabinieri, si sono presentati alla fonderia di Martinsicuro,per eseguire dei controlli, che sono andati avanti per tutta la giornata e probabilmente proseguiranno anche nei prossimi giorni. Ormai sono una decina le ispezioni svolte all’interno della fabbrica. Questa volta a fare i prelievi erano i tecnici dell’Arta di Pescara, L’Aquila e Chieti e i carabinieri del Noe. Ieri sono stati fatti dei campionamenti sulle emissioni in atmosfera di un camino.

Anna Vecchiotti, amministratore delegato della Veco osserva che «siamo nella più perfetta trasparenza e tranquillità, non abbiamo nulla da nascondere, collaboriamo con le attività competenti». L’Ad è tranquilla, ma estremamente dicisa: «ci dicano se dobbiamo andare via da questo territorio o no, se siamo importanti o meno per questo territorio. Noi siamo qui da 53 anni e diamo lavoro a 150 famiglie, cioè 80 dipendenti diretti più l’indotto. Non posso negare che tutto questo è psicologicamente logorante».

Fondamentalmente i fronti aperti sono due. Uno riguarda le emissioni acustiche, per le quali si attende a giugno il pronunciamento nel merito del Tar, dopo che il Comune di Martinsicuro con un’ordinanza (sospesa dal Tar) ha ristretto gli orari di attività della fonderia. L’altro riguarda i materiali: la Regione, dopo aver esaminato alcune rilevazioni dell’Arta, ha emanato una diffida per alcuni materiali che la fonderia usa per la produzione di ghisa che non risultano nell’elenco presentato all’ente.

«Capisco che non ci sono altre fonderie in Abruzzo», esordisce Giampiero Dozzi, segretario della Fiom Cgil, «e che si parla di particolarità non conosciute ai tecnici: se il Pet coke risulterà un materiale mai utilizzato nelle fonderie farò ammenda, ma non credo proprio sia così. L’azienda, forse per eccesso di “confidenza” non ha inserito questo materiale nell’elenco presentato alla Regione, ma quest’ennesimo blitz non lo capisco. Qualcuno poi ci spiegherà che differenza c'è fra le fonderie in Lombardia e Veneto e questa: forse è che la Veco è vicina al mare e che in quell'area ci si può costruire qualcos'altro. Mi auguro che finisca presto la campagna elettorale: ci sono spinte e controspinte su quell'area. Non capisco che ruolo giocano le istituzioni, a parte la Provincia che ha chiesto pubblicamente che venga fatta chiarezza. La Regione non si è nemmeno presentata al tavolo istituzionale in Provincia: è ennesimo abbandono di qualunque idea di politica industriale del territorio. Qualcuno ci spieghi perchè tutti questi controlli non vengono fatti nei depuratori e d’estate tanti bambini che si fanno il bagno in mare finiscono in ospedale. E’ meno importante?».

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