Asl, 63 pazienti richiamati a visita

Neurologia, tutte da rifare le elettromiografie eseguite dal medico “fantasma” al centro dell’inchiesta

TERAMO. La Asl fissa nuovi appuntamenti per i 63 pazienti che si sono sottoposti a elettromiografia da settembre a novembre il lunedì pomeriggio, nell’ambulatorio di neurologia. Ne dà notizia il tribunale del malato che il 13 dicembre aveva sollecitato l’azienda sanitaria a far ripetere l’esame ai pazienti coinvolti, loro malgrado, nell’inchiesta sul medico fantasma che eseguiva quegli esami nel reparto dell’ospedale di Teramo. I carabinieri, nel blitz del 19 novembre, hanno trovato nell’ambulatorio a fare l’esame una dottoressa al posto del nuovo primario (ha vinto il concorso a giugno) Antonino Uncini che invece non è stato trovato in reparto.

Sono state sequestrate 63 cartelle cliniche di esami eseguiti da settembre. I referti risultano firmati da Uncini ma, secondo la procura, potrebbero essere stati redatti dalla dottoressa che non ha alcun titolo per eseguire l’esame. Da qui la richiesta del tribunale per i diritti del malato che ha sollecitato la Asl «a far ripetere, per rassicurare i pazienti circa la validità dell’esame sotto ogni profilo, le prestazioni di elettromiografia effettuate nell’unità di neurologia e che hanno formato oggetto di contestazioni». E l’altroieri le direzioni sanitarie del presidio e della Asl «nel dare atto a questo Tdm di ritenere indispensabile la ripetizione delle prestazioni in oggetto, hanno comunicato di aver dato disposizioni per porre in essere tutti gli adempimenti necessari». Nella stessa nota il Tdm aveva chiesto alla Asl la rigorosa applicazione della norma che obbliga tutti gli operatori a farsi identificare dal pubblico mediate uso di cartellini di riconoscimento o di targhe da apporre nelle postazioni di lavoro. Nella stessa lettera la direzione sanitaria del Mazzini «si è impegnata a richiamare il personale all’obbligo del cartellino», scrive il Tdm.

Cartellino che probabilmente non indossava la collaboratrice del primario all’università di Chieti - dove Uncini è docente ordinario di neurologia (ora in aspettativa)- che ha eseguito gli esami pur non avendo un contratto con la Asl di Teramo e nemmeno l’autorizzazione dell’azienda a frequentare il reparto, nè tantomeno l’assicurazione per esercitare l’attività. Peraltro la dottoressa in questione ha partecipato a un concorso per un posto da neurologo proprio nello stesso reparto del Mazzini. Ma è stata giudicata non idonea, visto che la commissione esaminatrice, a maggio, ha iscritto nella graduatoria dei vincitori solo tre medici, e il suo nome non c’è.

Ora l’importante sarebbe che i nuovi esami fossero eseguiti da un medico “terzo”, che non ha niente a che fare con l’inchiesta, per assicurare il massimo della trasparenza.

Intanto proseguono le indagini svolte dalla procura - titolare dell’inchiesta è il pm Davide Rosati - che sta sentendo i pazienti sottoposti ad elettromiografie nel periodo in questione, pare infatti che la dottoressa-fantasma fosse presente quasi sempre proprio per eseguire l’esame. La procura ipotizza i reati di truffa e abuso d’ufficio per coloro che risulteranno coinvolti.

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