Asl Teramo,un manager genovese al posto di Varrassi

Nominato Paolo Rolleri, 52 anni. La decisione comunicata nella notte da Chiodi in una riunione con Gatti, Venturoni e altri big

TERAMO. Viene da Genova. Di conti, spese e risparmi se ne intende. E’ Paolo Rolleri, 52 anni, il nuovo manager della Asl di Teramo. Prende il posto di Giustino Varrassi. Questa mattina, il suo nome sarà proposto da Gianni Chiodi e votato dalla giunta regionale.

Chi è Rolleri? E' un manager della contabilità e della gestione. La sua esperienza di 8 anni all'interno di un super società di revisione gli ha permesso di contribuire, dal 1995, alla nascita dei processi di aziendalizzazione e alla creazione della business unit sanità di Kpmg Advisory, diventata leader nel settore al punto da affiancare il ministero della Salute, le Regioni e le aziende sanitarie. Dal 2003 al 2006, è stato presidente del Cba (Centro biotecnologie avanzate) di Genova e poi direttore dell'Istituto italiano di Ematologia di Roma. Nel 2007, si è messo al servizio della società di Advisor contabile e gestionale per i piani di rientro delle Regioni meno virtuose. In altre parole: Rolleri ha partecipato al risanamento del Paese. Infine, prima di Teramo, ha accettato la direzione dell'Irccs, l'Istituto di ricerca San Raffaele di Roma.

Il suo nome esce dalla “notte dei bisturi”. Ed è Chiodi il chirurgo che ha deciso di praticare un taglio netto.

Via Varrassi. Ma il manager che rischia di entrare nel Guinness dei primati non l’ha presa bene. Chi, prima di lui, alla Asl teramana, ha ricevuto più avvisi di garanzia, citazioni e rinvii a giudizio? Dall’auto blu alle promozioni; dal centro di fecondazione alle mancate azioni disciplinari fino ad arrivare ad una richiesta d’arresto neutralizzata in extremis. La lunga serie d’inchieste, finita su uno dei due piatti della bilancia, ha pesato di più, molto di più, del valore professionale di uno degli anestesisti rianimatori più conosciuti d’Italia. Non è un segreto dire che Lanfranco Venturoni, ex assessore regionale alla Sanità, ha difeso Varrassi a spada tratta fino all’ultimo respiro dell’ormai ex manager. Cioè fino a ieri notte, alle 22 ,quando, il governatore Chiodi ha convocato una riunione (che doveva restare segreta) per svelare il nome del successore di Varrassi ai suoi invitati, tutti big del modello Teramo, quindi, oltre a Venturoni, gli assessori Paolo Gatti, Mauro Di Dalmazio e Giandonato Morra, il deputato Paolo Tancredi e il sindaco Maurizio Brucchi. La riunione ha preceduto di poche ore la giunta regionale di oggi e l’annuncio ufficiale della nomina del genovese Rolleri. Ma è stato giusto “licenziare” Varrassi perché indagato, nonostante le sue qualità professionali? Avrà chiesto Venturoni agli altri presenti. Gettare i panni sporchi se dentro c’è ancora il bambino – avrà pure pensato – può diventare un boomerang alla vigilia di scadenze elettorali epocali. Ma la cacciata di Varrassi non ha a che fare solo con il peso delle inchiesta passate, presenti e (forse) future. C’è anche un fattore “G” infatti da prendere in considerazione. Così come non è un segreto dire che Venturoni è la colomba, tutti sanno del falco che da un anno volteggiava sulla testa del manager che veniva (in auto blu dall’Aquila.

Il fattore “G” è Gatti che, senza mandarlo a dire, ha posto un aut aut al governatore: o me o Varrassi. E non è poco. Così Chiodi ha impugnato il bisturi ma è volato più alto del falco. Ha scelto un manager puro. Non un medico prestato, per 3 anni, alla professione minata di amministratore Asl.

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